1. Per iniziare… raccontaci qualcosa di te, qualcosa che vorresti che i nostri lettori sapessero prima di entrare in contatto con il libro che hai scritto.
Mi sono laureata da poco, perciò Bloodline è nato nelle aule e mi ha accompagnato esame dopo esame. Scrivevo quando e dove potevo: in corridoio, sul treno e spesso anche durante le lezioni! È stata una soddisfazione incredibile quando ho ricevuto la risposta di una casa editrice che diceva di essere interessata a pubblicare il mio libro. Quel giorno, di studiare non se ne è parlato!
2. Dovendo riassumere in poche righe il senso del libro “Bloodline” cosa diresti?
Mentre scrivevo Bloodline, avevo sempre un’idea in mente, che in un certo senso riassume l’anima e il tono del libro perfettamente: forse avevamo ragione, da bambini, ad avere paura del buio.
3. In questo libro popolato di demoni, il protagonista è in pericolo, minacciato da questa presenza che pare aver trovato ciò che cercava. Il ragazzo è la chiave che può cambiare il corso degli eventi. Da dove nasce la passione per questo mondo così oscuro e terrificante?
Nasce da alcune delle mie letture preferite, come Racconti del Terrore di Poe o Dracula di Stoker, o ancora La ballata del vecchio marinaio di Coleridge. Questi autori hanno dipinto il volto stesso della paura, e ritratti come la maschera della Morte Rossa o l’agghiacciante Vita-in-morte di Coleridge mi hanno sempre affascinata.
4. Cosa vorresti che il lettore riuscisse a comprendere leggendo il libro? Quale significato non del tutto esplicito vorresti potesse cogliere?
Non tutti notano che l’intera vicenda si svolge di notte e quasi tutte le scene sono buie o solo fiocamente illuminate. Il buio è un elemento chiave, che definisce l’atmosfera di tutto il romanzo. Lo stesso vale per il colore rosso, un colore che compare molto spesso in piccoli dettagli che si richiamano l’un l’altro. Il rosso è poi il colore del sangue, una parola che domina tutto il romanzo.
5. Nella storia il passato ritorna e la minaccia incombe sulla vita del protagonista che non sa di avere nascondere dentro di sé un’oscurità pericolosa. Ci sono altri elementi decisivi alla base di questo libro che coinvolge con il suo mistero e la paura?
È molto importante la relazione tra il protagonista e il fratello, due gemelli in effetti, ma completamente diversi l’uno dall’altro, tanto che la loro diversità diventa a volte diffidenza. Il loro rapporto complicato fa da sfondo all’intera vicenda, un elemento non-fantasy che ancora il mistero, la paura e la minaccia che vivono in Bloodline.
6. Qual è il romanzo che ha “rivoluzionato” la tua vita conducendoti alla scrittura?
Mi è sempre piaciuto scrivere, ad esempio per il giornalino della scuola, ma lo facevo solo per il piacere di raccontare una storia. Non ho mai seriamente pensato di pubblicare finché non ho conosciuto un nuovo autore: Frank Schätzing, autore de Il quinto giorno e Limit. I suoi libri mi hanno rapita, letteralmente, e mi sono detta che avrei voluto scrivere qualcosa che potesse coinvolgere così tanto anche una sola persona. Una sola sarebbe bastata. Bloodline è un inizio verso questa meta.
7. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?
Sinceramente, non ho ancora incontrato un libro che vorrei sconsigliare a qualcuno. Certo, alcuni mi sono piaciuti meno di altri, ma tutti avevano qualcosa per cui valesse la pena leggerli. E poi, un romanzo che io non ho apprezzato, potrebbe benissimo essere capace di appassionare qualcun altro alla follia.
8. Adesso è arrivato il momento per porti da sola una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Nessuno chiede mai delle difficoltà e delle ansie di uno scrittore, specie se giovane e sconosciuto. Scrivere non è sempre facile, anche se si ha il talento, ed è ancora più difficile convincersi che il proprio romanzo sia pronto per essere letto, finalmente. È anche vero che la gioia e l’entusiasmo che nascono quando infine l’avventura comincia, valgono i dubbi e le paure che la precedono.