Recensione Libro.it intervista Luca Pegoraro autore del libro “Per adesso no”

Intervista allo scrittore Luca Pegoraro.
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1. Per iniziare raccontaci qualcosa di te, qualcosa che vorresti che i nostri lettori sapessero prima di entrare in contatto con il libro che hai scritto.

Ho smesso di accordare la chitarra dal 2009. All’esame di maturità non ho portato la tesi. D’inverno mi vesto pesante. Mi garbano le camicie di seta.
In realtà, gli scrittori tendono a cadere nel tranello dell’IO sempre e solo maiuscolo: lascio che a parlare per me, ignorandomi, sia il romanzo.

2. Dovendo riassumere in poche righe il senso del libro “Per adesso no” cosa diresti?

Uno dei protagonisti afferma che «Più denso della Verità è l’Amore. E più dell’Amore è la Vendetta.» Pur non condividendone l’opinione, credo che il senso – o quanto meno uno – del romanzo sia in quelle parole.

3. Nel tuo romanzo il protagonista cerca le sue origini sperando di spiegare in questo modo ciò che sta vivendo. Quanto è importante, secondo te, conoscere e comprendere il passato per capire se stessi?

Più invecchio e più riempio di significati la massima Orwelliana “Chi controlla il passato controlla il futuro”. Comprendere ciò che siamo stati ci aiuta a progettare errori con sfumature differenti.

4. Cosa vorresti che il lettore riuscisse a comprendere leggendo il libro? Quale significato non del tutto esplicito vorresti potesse cogliere?

“Anche dalla normalità si può guarire”. Ecco, spero che Zooey – la gatta che nel romanzo guida il protagonista – riesca a trasmettere questo messaggio.

5. Quando hai iniziato a scrivere il romanzo che racconta di un uomo ossessionato dagli incubi che decide di capire quale mistero si stia rivelando, avevi già in mente di volere scrivere un libro pieno di suspense?

L’idea originale era di sporcarmi le mani d’amore attraverso le visioni distorte di un superstite nazista e di un figlio sperduto in mondi lisergici, ma ben presto ho intuito che scrivere un romanzo sapendo già dove andare a parare è tremendamente noioso e irritante, così mi sono limitato a tenere sempre a portata di mano biro e moleskine lasciando che nuovi protagonisti mi sussurrassero di tanto in tanto all’orecchio le loro visioni dei fatti.

6. Qual è il romanzo che ha “rivoluzionato” la tua vita conducendoti alla scrittura?

Mi è sempre capitato l’opposto: finita la lettura di un romanzo che solletica i polpastrelli – che ne so: Il giovane Holden, Uto, Natura morta con picchio, Solar, Demian, Trilogia della città di K… – avverto un vuoto, il diavoletto sulla spalla sinistra inizia a sussurrare “Bene, adesso scrivi anche tu qualcosa di simile” e quello a destra ribatte “No Liuk!, lascia trascorrere del tempo!” Scrivendo inconsapevolmente da sempre, ogni romanzo valido che incontro è una sorta di rivoluzione, un punto e a capo.

7. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?

Il mondo è così pieno di analfabeti inconsapevoli che non consigliare un libro sarebbe un atto criminoso. E poi tutt’al più si possono sempre utilizzare – i libri, intendo – per scacciare le mosche, livellare il tavolo o creare un esercito di aeroplanini di carta, anche se l’avvento dell’eBook sta limitando le scelte.

8. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…

«Non ti vergogni di quello che fai?» «Per adesso no.»

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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