Di cosa parla “L’orto fascista” di Ernesto Masina
“L’orto fascista” di Ernesto Masina pubblicato dalla Macchione Editore è un libro che nonostante ponga al centro della narrazione fatti storici, si veste di aneddoti cui la mente dello scrittore dà spazio attraverso l’invenzione fantasiosa. Ernesto Masina nel suo romanzo fornisce ai personaggi la possibilità di dare una lezione ai tedeschi.
La storia prende spunto dall’Orto Fascista, anche conosciuto come Orto di Guerra, un invito fatto dal Duce nel 1941 ai comuni che dovevano affidare delle aree di terreno al popolo per la coltivazione pubblica in modo da accrescere la produzione e sfamare i cittadini in difficoltà.
Da questo invito fatto dal Duce, accolto dai comuni come un obbligo, parte il racconto di Ernesto Masina che mette assieme varie storie riguardanti l’occupazione nazista e la ribellione da parte di alcune persone al sistema.
Così l’Orto Fascista diventa un pretesto per far ruotare attorno a sé le varie situazioni che si vivono a Breno in quegli anni di guerra. Ciò che ne consegue è un quadro completo di ciò che accadde, anche se confinato in una zona del nord, ma che mostra ciò che potrebbe essere avvenuto ovunque in Italia durante il Fascismo.
Perché ciò che risalta leggendo “L’orto fascista” sono ideali, valori, necessità, sottomissione ma anche ribellione. Tutto viene raccontato da Ernesto Masina, con ironia, ma senza tralasciare il lato tragico, come se quelle sensazioni narrate fossero state vissute da lui in prima persona, per questo si recepisce l’autenticità della storia e il lettore ne sarà coinvolto.
Cara Alessandra, ti ringrazio per aver recensito il mio romanzo “L’orto fascista”. Le tue parole, a mio sindacabile giudizio (sono l’autore ed è ovvio che parli bene della mia “creatura”), lo presentano come un libro sulla guerra e sull’invasione dei tedeschi che giungono anche in Valcamonica nel 1943.
Voglio chiarire che non è nè un libro storico nè un romanzo politico. E’ una tragicommedia (più commedia che tragedia) che coinvolge vari personaggi del paese, dal curato al farmacista, dal montanaro ribelle alla bellissima maestra.
Fatti di paese descritti, se mi permetti di essere un poco supponenete, un po’ alla Piero Chiara.
Gli intrecci sono numerosi e la mia intenzione era quella di scrivere un libro divertente ed un poco irriverente.
Da quanti lo hanno letto ed apprezzato direi di esserci abbastanza riuscito.
Grazie per lo spazio concessomi. La mia non vuole assolutamente essere una presa di distanza da quanto da te scritto ma un semplice completamento.
Ernesto Masina