1. Per iniziare… raccontaci qualcosa di te, qualcosa che vorresti che i nostri lettori sapessero prima di entrare in contatto con il libro che hai scritto.
Ho sempre nutrito una grande passione per la lettura, fin da quando ero ragazzina. Ma sono dovuti passare molti anni, una laurea in Lingue e Letterature Straniere, un lavoro come responsabile ufficio estero di un’azienda che produceva lastre per la stampa offset e due figli, prima di potermi dedicare pienamente alla scrittura. Forse perché quando andavo a scuola mi dicevano che non sapevo scrivere e che non avrei mai combinato niente! Ho già pubblicato un libro, sempre fantasy, “I Guerrieri dell’Arcobaleno e la Profezia di Vallecolore” con una piccola casa editrice di Verona.
2. Dovendo riassumere in poche righe il senso del libro “Nella tela del tempo” cosa diresti?
Per quanto mi riguarda, il senso di questo romanzo risiede nella passione che ognuno di noi mette nella propria vita e cosa si è disposti o meno a sacrificare per il bene di chi ti sta a fianco.
3. Prima di scrivere questa storia che parla di un mistero che ruota attorno a un Mulino che si trova a Malta e di sette tele che nascondono un segreto, ti sei dovuta documentare sui Cavalieri di Malta o avevi già tutta la storia tra le mani?
Naturalmente ci siamo dovute documentare anche se la storia l’avevamo già tra le mani. Mi spiego meglio: l’idea è partita dai “valori” che avevamo già, il problema era fare in modo che la spiegazione dei valori all’interno del romanzo non risultasse pesante e poco interessante. Ed è stato allora che abbiamo pensato a Malta e ai Cavalieri di Malta. Abbiamo fatto delle ricerche e ci siamo accorte che veramente l’Ordine dei Cavalieri di Malta era strutturato secondo una scala valoriale. Abbiamo incrociato i loro valori con i nostri e il gioco era fatto. Siamo poi venute a conoscenza che a Malta, nell’isola di Gozo, c’è veramente un Mulino a vento datato 1725. Noi, per ragioni narrative, lo abbiamo collocato sull’isola di Comino. Per quanto riguarda l’assedio turco, i fatti sono realmente accaduti, alcuni avvenimenti si attengono alla realtà, come anche alcuni dei personaggi, quali Mathurin Romegas, Fabrizio del Carretto e Jean de la Vallette.
4. Cosa vorresti che il lettore riuscisse a comprendere leggendo il libro? Quale significato non del tutto esplicito vorresti potesse cogliere?
Il mio desiderio era quello di far riflettere il lettore sull’importanza di vivere la nostra esistenza in coerenza con i propri valori e di non farci sopraffare dalle manipolazioni o relazioni conflittuali che non danno nessun valore aggiunto all’esistenza. Altro messaggio è quello della consapevolezza del proprio potere e di quello altrui, che può essere positivo o negativo in funzione alle nostre intenzioni e alla nostra scala valoriale.
5. Nella storia raccontata nel libro “Nella tela del tempo” al di là degli eventi e del mistero da scoprire, un ruolo predominante sembra averlo il destino, come se la vita della protagonista fosse già scritta. Pensi che il fato abbia un ruolo predominante nell’esistenza di ognuno di noi?
Il fato non ha un ruolo predominante, ma saper cogliere i messaggi e le opportunità che la vita ci offre è un’opportunità che può fare la differenza.
6. Qual è il romanzo che ha “rivoluzionato” la vostra vita conducendovi alla scrittura?
Il romanzo che mi ha rivoluzionato la vita conducendomi alla scrittura è stato “Là dove soffia il Mistral” di Giovanna Righini Ricci. Ricordo che avevo all’incirca 12 anni e la mia professoressa di Lettere lo aveva adottato come libro di narrativa da leggere in classe. Ogni settimana, aspettavo con trepidazione quell’ora, durante la quale la mia insegnante, la sig.ra Beltramini, lo leggeva a voce alta a tutta la classe. Era bravissima, aveva una voce stupenda che ti incantava e ti faceva sentire parte delle avventure dei protagonisti. Non posso che ringraziare lei, perciò un grazie di cuore!
7. Quale libro non consigliereste mai a nessuno?
Ogni libro può dare degli spunti di riflessioni ed è soggettiva la percezione del loro contenuto.