Di cosa parla “Il sale rosa dell’Himalaya” di Camilla Beresani
La scrittrice Camilla Beresani con questo suo ultimo romanzo “Il sale rosa dell’Himalaya” ci conduce al centro di una vicenda inquietante, ma narrata con attenzione e garbo, mettendo in risalto le riflessioni e l’emotività della protagonista.
“Il sale rosa dell’Himalaya” narra la storia di Giada, una donna in carriera di trent’anni. Durante una serata importante, in cui la donna attende una persona a cena che sarà decisivo per la su carriera, si accorge che qualcosa manca ai piatti che ha preparato: il sale rosa dell’Himalaya. Un elemento non essenziale, che cambierà la sua vita.
Giada vuole prestare attenzione ai dettagli e dare un tocco particolare alle sue pietanze, per questo, ormai pronta per accogliere l’ospite e a poche ore dall’incontro, decide di scendere per comprare il sale rosa dell’Himalaya.
Piove e lei cammina per strada con i tacchi, riparandosi come meglio può, quando all’improvviso accade qualcosa: due uomini la rapiscono e di lei si perdono le tracce. La cercano i colleghi, la famiglia, gli amici, ma tutti i segnali lasciati involontariamente da Giada lungo il percorso che l’ha condotta in un posto sconosciuto, non sortiscono l’effetto sperato.
Quali sono i motivi di quest’evento? Centra qualcosa la sua esigenza di farsi strada nel mondo del lavoro? Giada non riesce a comprendere i motivi di questo rapimento. Cosa vogliono da lei questi uomini che l’hanno imprigionata e violentata?
“Il sale rosa dell’Himalaya” di Camilla Beresani è un libro cinico, in cui la scrittrice non si risparmia, dando una visione cruda della realtà. La scrittura è ricercata, in certi passaggi asciutta, come se la Beresani volesse mostrare i fatti così come se li è immaginati, senza orpelli, in modo che il lettore possa raggiungere la giusta ansia e crearsi da solo il contorno.