1. Per iniziare… raccontaci qualcosa di te, qualcosa che vorresti che i nostri lettori sapessero prima di entrare in contatto con il libro che hai scritto.
Sono una persona normale che ama moltissimo la sua famiglia, amo mio marito, mio figlio e la mia piccola pincherina Luna. Sono una persona che ama portare allo scoperto situazioni particolari che sfuggono alla massa.
2. Dovendo riassumere in poche righe il senso del libro “Anime inquinate” cosa diresti?
Direi che ignorare nei bambini situazioni di disagio può innescare pericolosi risvolti futuri. Non è importante solo il tempo che si dedica agli altri, ma è importante soprattutto che gli altri percepiscano da noi emozioni positive.
3. In questo tuo libro ci parli del disturbo della personalità che colpisce la ragazza protagonista della storia e di un omicidio su cui indagare. Da dove nasce la tua idea di scrivere un thriller psicologico così inquietante?
Ho sempre avuto la “fissa” di indagare sulle problematiche connesse alla mente umana che, ritengo sia molto poco utilizzata dagli esseri umani. Come ho detto prima, e forse perché ho visto da vicino, situazioni di disagio ho pensato che sarebbe stato bello che la gente si avvicinasse a questi problemi, ma leggere un trattato non è interessante, non è avvincente ed allora ho cercato di scrivere un thriller capace di coinvolgere ed appassionare.
4. Cosa vorresti che il lettore riuscisse a comprendere leggendo il libro? Quale significato non del tutto esplicito vorresti potesse cogliere?
Vorrei che le persone avessero una maggiore consapevolezza che esiste una realtà nascosta che distrugge tanti ragazzi e ragazze ed inoltre, e questo è l’aspetto più importante almeno per me, che attraverso l’Amore e la Condivisione tutto è possibile
5. I personaggi del libro sono descritti con cura, ognuno ha un ruolo importante nella storia ed è essenziale che siano ben caratterizzati, come tu hai fatto. Hai assorbito dalla realtà o è tutto frutto della tua fantasia sia per l’immagine che fornisci dei personaggi sia per la storia?
Come ho già detto ho vissuto, anche se come spettatrice, situazioni difficili quindi non è stato complicato per me costruire una storia inquietante, che poi, tutto sommato, non è completamente avulsa da alcune realtà che ci circondano. Mentre i personaggi li ho pensati e creati come li avrebbe voluti Elisa. Dovevano essere capaci di aiutarla ed ho cercato di vederli con i suoi occhi, così come ho fatto con Antonio, il piccolo protagonista del mio prossimo romanzo “Il bambino di nessuno”.
6. Qual è il romanzo che ha “rivoluzionato” la tua vita conducendoti alla scrittura?
Sono talmente tanti che citarne uno o due sarebbe ingiusto per gli altri. Ho sempre letto moltissimo ed in particolare nella fascia adolescenziale, ma leggo moltissimo anche oggi e leggo di tutto, dai saggi ai romanzi ai thriller.
7. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?
I libri sono soggettivi e ciò che non è piaciuto a me potrebbe piacere ad un’altra persona; poi i libri sono una ricchezza per la mente, quindi non ho libri da sconsigliare.
8. Adesso è arrivato il momento per porti da sola una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Faccio fatica a pensare ad una domanda particolare, me ne hanno fatte tante, ma forse una domanda c’è… solo che a farla dovrebbe essere una persona speciale… che in genere non fa domande…. Ma io sono paziente ed aspetto!