1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del libro “L’attacco del tuono nero” cosa diresti?
Un libro con molta azione, con personaggi atipici del mondo criminale che nascondono, però, dentro di loro, un sentimento anti-violenza che li porterà, paradossalmente, a finire dalla parte della giustizia.
Ci sono anche delle poesie e delle immagini che completano e arricchiscono il libro.
2. Nel tuo libro si parla di giustizia che si raggiunge in solitudine e utilizzando le proprie capacità. Dove la legge non arriva, è giusto che una persona cerchi di raggiungere i suoi scopi con le proprie forze?
Credo che a volte, i personaggi di storie estreme si trovino a cercare soluzioni estreme per rimediare ai torti subiti. Ma questo, ovviamente, solo nell’enfasi di una storia fantasiosa.
4. Cosa vorresti che il lettore riuscisse a comprendere leggendo il libro? Quale significato non del tutto esplicito vorresti potesse cogliere?
Mi piacerebbe che il lettore si lasciasse coinvolgere dal candore con cui Eddie racconta le sue storie drammatiche, crime e d’azione. Così come vorrei che fosse coinvolto in quelle d’azione dell’ex commissario Savelli e dalla forza emotiva e a tratti epica delle poesie.
5. Da dove nasce l’idea di scrivere un libro in cui al centro troviamo vicende di degrado, losche e pericolose? Ti sei rifatto in qualche modo alla realtà o hai solo deciso d’inventare una storia che potesse anche essere attuale?
La situazione indotta dalla crisi economica può portare, in determinate circostanze, ad accentuare i comportamenti criminali… Senza voler fare il sociologo, credo che la criminalità, in determinati momenti storici, trovi terreno fertile per realizzare i propri propositi negativi.
6. Hai nuovi progetti editoriali o per il momento ti stai dedicando alla promozione del tuo libro “L’attacco del tuono nero”?
Per il momento mi dedico a “L’Attacco del tuono nero”. A gennaio dovrebbe uscire il nuovo libro, un fanta-horror d’azione.
7. Questa domanda te l’avevamo già posta, ma sono trascorsi degli anni e potrebbero essere cambiate molte cose. Quindi fatti da solo una domanda che nessuno ti ha mai posto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Una domanda sul nuovo stile di scrittura. Il protagonista della prima racconta le sue vicende utilizzando un gergo del suo quartiere, comprensibile ai più, ma perché lo fa? Perché è il “ricordo” più affettuoso dei bei tempi andati, quello che lo legava ai vecchi amici della sua zona che però non riescono a cambiare, ad allontanarsi dalla criminalità (loro non lo parlano più, quel gergo, ma da Eddie lo accettano ancora). Eddie proverà comunque a cambiarli, con tutto sé stesso.