Di cosa parla “Ciò che inferno non è” di Alessandro D’Avenia
Da qualche giorno è uscito in libreria l’ultimo romanzo di Alessandro D’Avenia: “Ciò che inferno non è”.
Dopo il successo di “Bianca come il latte, rossa come il sangue” da cui è stato tratto l’omonimo film che vede tra i protagonisti Luca Argentero, e dopo l’ottima accoglienza del secondo romanzo “Cose che nessuno sa”, la Mondadori torna a puntare su D’Avenia.
Nel libro “Ciò che inferno non è” scopriamo un mondo diviso a metà: da una parte ci sono i benestanti e dall’altra chi non ha quasi niente.
Federico è un ragazzo di diciassette anni appassionato di letteratura, in particolare dei classici. I libri e la vita stimolano continuamente la sua testa che gli fa porre numerose domande a cui non trova risposta.
Prima della partenza estiva per Oxford, Federico incontra il suo professore di religione che lo inviata in un quartiere difficile di Palermo per aiutarlo nel suo progetto: cerca di dare una mano ai bisognosi e recuperare i bambini abbandonati al proprio destino e di contrastare la mafia.
Da quel primo incontro, dopo essere stato insultato da alcuni ragazzini, dopo che gli hanno rubato la bici e spaccato un labbro nello stesso giorno, si rende conto che la sua vita sta cambiando.
Federico si accorge che la sua città ha un doppio volto, lì vivono persone completamente diverse le une dalle altre, da una parte c’è chi crea terrore e risponde sempre attaccando, e dall’altra chi vuole cambiare le sorti del mondo. Ma la cosa più importante che capisce è che non sempre si sceglie da che parte stare.
L’inferno è proprio questo, non avere possibilità, speranze, felicità, ma forse non lo è se il cambiamento può avvenire, se le persone si mettono in discussione e se esistono degli eroi che fanno in modo di migliorare ciò che sembra inesorabilmente perduto.
Alessandro D’Avenia nel libro “Ciò che inferno non è” ci racconta una storia molto attuale, che ci apre una prospettiva della realtà diversa da quella cui siamo abituati dalla nostra incapacità che a volte si palesa di andare a fondo.
D’Avenia racconta la sua storia, quella di un uomo che non si è mai arreso, anche quando era evidente che la sua forza sarebbe stata schiacciata e che gli rimaneva poco da fare; ma il valore delle sue azioni è rimasto intatto, anzi è diventato un urlo nel silenzio.