Di cosa parla “In estasia” di Dario Lombardi
Prima di parlare del libro “In estasia” di Dario Lombardi è d’obbligo aprire una piccola parentesi sulla casa editrice che ha pubblicato la sua opera, ovvero la Kimerik.
Questa casa editrice che si sta ben facendo conoscere nel panorama della letteratura italiana dedicata agli scrittori emergenti, sceglie con cura i suoi autori e si occupa con attenzione delle pubblicazioni.
Anche nel caso di “In estasia” infatti troviamo il riguardo nel presentare il libro, che si apre con una prefazione molto interessante, che spiega l’interno di Dario Lombardi.
Ciò che si premette è che stiamo andando a leggere un racconto surreale che ritrae la nostra società, quella in cui ormai la tv e i social network sono diventati una sorta di entità onnipresente e rivelatrice, e in cui ogni soggetto è piegato a una volontà più alta: è come se noi tutti fossimo gestiti nella mente e non avessimo più il senso critico.
Rifacendosi al libro “1984” di George Orwell, Dario Lombardi ci racconta di questo mondo superficiale, privo di senso pratico, che si abbandona facilmente a un potere più alto, che guarda la realtà dallo schermo. Certo, il suo narrare viene portato all’estremizzazione, ma probabilmente questo è il modo che utilizza Lombardi per “sfidare” il lettore, portarlo alla riflessione e incuriosirlo.
Ma soprattutto nel libro “In estasia” l’autore fornisce una possibile via da seguire per “salvarsi” da questa società in declino. Per quanto fantascientifico possa risultare il mondo di cui andiamo a leggere, per quanto distante e surreale ci possa apparire, alla fine sono molti i punti di contatto che il lettore ritroverà con la nostra esistenza.