Di cosa parla “Sfida” di A. Poplavskaya
Non c’è spazio per i convenevoli nel libro “Sfida” di A. Poplavskaya poiché dalla prima pagina del romanzo si viene catapultati direttamente nel vivo dei fatti. Dei poliziotti entrano in una casa, una donna dall’espressione eloquente indica la stanza all’interno della quale si trova un corpo privo di vita.
Quello è il quarto cadavere, ma non si hanno indizi, manca persino il sospettato. Ma c’è un uomo, Vladimir, detto Vovka, che ha un fiuto eccezionale, e il compagno ha fiducia il lui. Vladimir una pista da seguire ce l’ha, e riguarda gli affari sporchi del business: le persone ricche e potenti non si suicidano senza un motivo, ne è certo.
Vladimir e il suo collega Michael sono chiamati a rapporto dal vice direttore dei servizi segreti che gli ordina di iniziare a indagare su Aleksander Romanovich, un pezzo grosso che con i suoi giochi loschi è conosciuto a livello internazionale. Sa prima di tutti dove avverranno i conflitti e porta le sue armi in quei luoghi, è una pedina grossa che suscita antipatie nel suo campo per il potere che ha.
Aleksander Romanovich potrebbe essere la prossima vittima, o è lui che gestisce il gioco e fa fuori i suoi nemici?
Tutto questo è narrato nelle prime dieci pagine circa del libro “Sfida” di A. Poplavskaya, che da quest’inizio intenso lascia presagire grandi scenari.
Ecco che fa la comparsa sulla scena Margò, una pittrice russa a caccia di successo, che entra nel grande e complicato gioco che si delinea lentamente nel libro per vendicare la morte del suo fidanzato in Cecenia, avvenuto il giorno prima della fine del suo servizio.
Inizia così la sua sfida contro i trafficanti di armi, che la condurrà all’ultima delle vittime, l’inafferrabile Aleksander Romanovich. A farli avvicinare è proprio l’arte, ma dietro c’è un segreto che potrebbe cambiare tutto.
“Sfida” di A. Poplavskaya è certamente un libro ricco di ingredienti, scritto con l’intenzione di non lasciare alla porta il lettore ma di accoglierlo nella storia, nonostante qualche errore di battitura. Vicende narrate con velocità e cambi continui di scenari, spronano a procedere per comprendere l’ultimo atto del romanzo, in cui il potere politico e il terrorismo la fanno da padrone.