Di cosa parla “Il brigante” di Marco Vichi
Il libro di Marco Vichi “Il brigante” è stato pubblicato con una nuova veste dalla casa editrice Guanda, che ha voluto dare il giusto peso a questo romanzo.
Marco Vichi racconta questa storia immergendoci in un tempo pieno di lati oscuri con segreti che non vogliono essere raccontati tutti assieme.
In una notte simile alle altre, ma attraversata da un intenso temporale, alcuni uomini hanno trovato rifugio in una taverna che sembra distante da tutto. Accanto a loro, dorme su una panca del locale Frate Capestro, un brigante che ha mietuto tanti vittime e sparso molto sangue.
Il brigante, grazie a un patto stipulato dopo aver salvato una vita, può ritenersi al sicuro solo in questo luogo, dove è solito andare a dormire indisturbato per qualche ora. Sono tante le storie che circolano su di lui, tante da non sapere quali siano quelle vere e quali siano solo leggende.
Ma ci sono altre storie che meritano di essere raccontate e ascoltate, quelle dei quattro uomini presenti nel locale, che hanno da mostrare lati di sé che neanche sanno di avere.
Ogni uomo ha qualcosa da farsi perdonare, colpe indicibili, eppur da condividere, ogni uomo ha la necessità di trovare per un momento la serenità che non gli appartiene. Loro raccontano e il brigante intanto ascolta, aspettando l’arrivo dell’alba per poter riprendere la sua vita e affrontare gli altri.
Marco Vichi con “Il brigante” ha scritto un libro che o piace o lascia l’amaro in bocca, ma che è sicuramente un racconto diverso dai soliti, con un’ambientazione misteriosa e piena di ombre spaventose.
Bisogna leggere “Il brigante” prestando attenzione a ogni frase di Vichi per cogliere il messaggio finale e non perdersi la morale di questo noir ben calibrato e pieno di vicende da ascoltare.