Di cosa parla “Mi sa che fuori è primavera” di Concita De Gregorio
La violenza non è solo quella fisica di cui si sente parlare sempre più spesso, purtroppo, nei telegiornali, è questo che ci racconta Concita De Gregorio nel suo romanzo “Mi sa che fuori è primavera”.
La protagonista di questa storia che molti di voi ricorderanno si chiama Irina e dopo aver incontrato quello che pensa essere l’uomo della sua vita, si rende conto che le sue piccole manie si ingigantiscono fino a diventare un problema insormontabile.
Lui cerca di controllare Irina dicendole tutto ciò che deve fare e in che modo attraverso dei post-it con cui tappezza tutta casa. Loro hanno due gemelline, due bimbe di 6 anni di cui il marito si prende cura con molta dedizione.
Ma un giorno, ormai giunti a qualche giorno dal divorzio, dopo aver provato a sanare il rapporto con la terapia di coppia e cercato di ricucire le ferite, lui scappa con le figlie senza lasciare traccia.
Irina denuncia il fatto, ma non viene molto considerata e l’indagine sembra essere svolta con superficialità. Sarà perché lei è una donna e per alcuni ha ancora meno diritti rispetto all’uomo, sarà che certe cose che riguardano le manie del marito vengono sminuite persino dalla psicologa, sarà che alcuni aspetti fondamentali non vengono neanche considerati durante l’indagine, come se il caso fosse da archiviare velocemente, sta di fatto che Irina si sente sola.
Tutto il dolore che prova, insieme alla rabbia per non essere ascoltata, hanno quasi la forza di ucciderla. La protagonista “Mi sa che fuori è primavera” non si lascia però travolgere dagli eventi, continua nella sua disperata ricerca, mette insieme i pezzi, scrive lettere chiedendo risposte e, in fondo, nonostante tutto dimostri il contrario, spera che le sue figlie siano ancora vive.
Lui nel frattempo si è suicidato e delle bambine non si sa più nulla. E Irina ha bisogno di sapere, di indagare, di non lasciarsi andare. Cerca di sanare le ferite, scandaglia la sua relazione, trova le tante manie distruttrici del marito, conosce se stessa un po’ di più e dice: “Vorrei ricostruire i frammenti come si ripara un oggetto rotto, prenderlo in mano e portarlo fuori da me… Pensi che si possa farlo, scrivendo?”
Proprio da queste parole nasce “Mi sa che fuori è primavera”, una storia vera intrisa però del vissuto di Concita De Gregorio, che ha messo insieme la realtà con la finzione del romanzo.
“Mi sa che fuori è primavera” è un libro forte, che destabilizza per la crudezza degli eventi, per la forza che il peggio riesce comunque a tirare fuori dalle persone.
Un romanzo verità che la casa editrice Feltrinelli ha pubblicato sapendo che sarebbe stato accolto con la giusta sensibilità da parte dei lettori.