Di cosa parla La casa di Parigi di Elizabeth Bowen
Siamo certi che questo libro, La casa di Parigi di Elizabeth Bowen, scritto nel 1935 da una delle voci più interessanti della letteratura irlandese, che la casa editrice Sonzogno ha pubblicato integralmente nel 2015, piacerà a tutti gli amanti dei classici, perché questo romanzo fa fare un tuffo nel passato ricordandolo per il modo in cui si affrontano i temi e per la ricercatezza della scrittura.
Il romanzo, infatti, è scritto con un linguaggio elegante, arricchito da un’ambientazione che diventa un tutt’uno con i personaggi, inoltre nella storia ci sono molti salti temporali che rendono il racconto de La casa di Parigi molto intrigante.
Henrietta è una bambina di undici anni che ha come compagna di viaggio una scimmietta di pezza, unico aspetto che la fa sembrare dell’età che è, e arriva a Parigi, dove ad attenerla vi è un’amica di famiglia, la signorina Fisher, che la ospiterà per un giorno nel suo appartamento da ricca donna borghese. La sosta è breve, poi la bambina dovrà proseguire verso il Sud della Francia, ma in quel lasso di tempo accadono molte cose.
La bambina resta sorpresa quando si accorge che nella casa della signorina Fisher c’è Leopold, un bambino della sua stessa età. Tra i due, dopo un primo momento di normale diffidenza, scatta qualcosa di particolare che li induce a immergersi nel complesso mondo degli adulti.
Henrietta e Leopold ricostruiranno tra realtà e immaginazione le storie d’amore degli adulti, con particolare riguardo verso quella complessa tra la madre del bambino e il padre.
Come per tutti i classici, anche ne La casa di Parigi ritroviamo la lentezza in molti passaggi del romanzo, soprattutto nelle prime pagine, quando ancora il lettore dovrà abituarsi al linguaggio della Bowen e fare la conoscenza intima dei personaggi. Poi però troviamo anche strade contorte e appassionanti legate alle vicende tormentate amorose dei protagonisti, in particolar modo nella seconda parte del romanzo, quella probabilmente più evocativa e intangibile, e anche più difficile.
Inoltre i due bambini, che sembrano più adulti dei grandi, forniranno la loro chiave di lettura di ciò che sanno o che immaginano, dandoci una fotografia che ritrae verità e finzione, segreti e bugie, che ben si sposano con la realtà.
La casa di Parigi è un libro che piacerà a chi è attratto dai classici e dai linguaggi ricercati, ma che potrebbe risultare pesante a chi è per i generi più frivoli o meno impegnativi.