Intervista allo scrittore Bernardo Panzeca
1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro Dietro le nuvole cosa diresti?
A questo mondo bisogna pur seguire qualcuno, io ho scelto di andare dietro le nuvole. Almeno se sbatto lo faccio sognando.
2. Da dove nasce l’ispirazione per questo libro?
Mi trovavo in un ospedale al nord, in una stanza vi era ricoverata mia mamma e io ero lì a farle compagnia. Ogni notte, in dormiveglia, mi veniva da giovane in sogno.
3. Come mai la scelta di scrivere una raccolta di aforismi, pensieri e racconti?
Un tempo si leggeva molto, con passione e soprattutto con pazienza. Oggi si fugge via, sfidando i secondi e i minuti. Le brevi storie e gli aforismi è roba delle nuove generazioni.
4. Cosa vorresti che il lettore riuscisse a comprendere leggendo il libro? Quale significato non del tutto esplicito vorresti potesse cogliere?
Mario Luzi diceva che noi siamo quello che ricordiamo, il racconto è ricordo e ricordo è vivere.
5. Nel tuo libro parli dell’importanza dei sentimenti e dell’essenzialità della mamma nella vita di ogni uomo, tra gli altri argomenti. Credi che questi siano due aspetti essenziali nella vita di ogni persona?
L’umanità non ha alcun senso di esistere senza le mamme. Senza loro non esisterebbe il sapore, l’odore, il rumore e il colore. La mamma è l’ariete del grigio e del bianco e nero. La mamma è la luce e la cometa. La mamma è amore, ed entrambi, sono fondamentali per l’essere umano.
6. Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire il tuo libro, quali useresti?
Malinconico, vagabondo e silenzioso.
7. Perché credi che si debba leggere Dietro le nuvole?
Per comprendere come esse possano tramutarsi allo sguardo in pongo bianca su un tappeto celeste. Basta sognare.
8. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
“Non pensi di essere troppo legato a tua mamma?”
Magari fossi davvero legato a mia mamma, non proverei la vita senza alla sua partenza.