Di cosa parla I giorni dell’amore e della guerra di Carla Maria Russo
I giorni dell’amore e della guerra di Carla Maria Russo è un libro per chi è avvezzo alla Storia, secondo romanzo della scrittrice su Caterina Sforza. Un bell’albero genealogico fa da apripista a questo libro delicato e ricco di informazioni sia sul periodo storico, che parte nel 1488, sia su questa donna determinata a mantenere lo scettro del potere e desiderosa di cambiare la società.
Donna al comando in seguito alla morte del marito, non amato, deve combattere contro tutto e tutti per cercare di far valere le proprie ragioni e il proprio potere a discapito di chi tentava di farla cadere e di dimostrare che lei non fosse adatta a quel ruolo.
Caterina Sforza è in grado di dimostrare giorno dopo giorno di avere qualcosa in più, di non essere fatta della stessa pasta delle donne di quel periodo, in alcuni casi sottomesse alle regole del gioco. Lei combatte contro tutti i nemici suoi e del regno che guida come una paladina della giustizia.
Deve fare i conti con chi vorrebbe vederla capitolare, così come è accaduto marito assassinato. Ma mentre c’è chi cerca di contrastarla in tutti i modi, c’è chi prova ad allearsi con la Signora di Forlì e di Imola, riconoscendone il valore e la potenza da lei detenuta. La vorrebbe nelle sue fila Lorenzo Medici, il papa e Ludovico il Moro tra gli altri.
I giorni dell’amore e della guerra di Carla Maria Russo è diverso dal solito libro che mette in luce i retroscena della Storia, perché si dà risalto in particolare alla donna che è stata Caterina Sforza, facendo appassionare i lettori a questa figura emblematica, ricca di sfumature, capace di sacrificare quasi tutto a favore del potere, ma anche una donna che può capitolare e perdere la sua forza a causa dell’amore.
Dall’incontro con Giacomo Feo, uno stalliere, Caterina Sforza viene travolta da una passione di cui non si credeva capace, un amore che la distrarrà dai suoi doveri per la prima volta e che la rende felice.
“Da quando lui era entrato nella mia vita, io avvertivo un senso di pienezza e benessere che non mi abbandonava mai e che nessuna circostanza esterna riusciva a scalfire. La felicità aveva cessato di essere una condizione effimera, inconsistente, occasionale, legata solo a casuali circostanze esterne e si era trasformata in una propensione perenne, inamovibile…”
Nelle sue parole, pagina dopo pagina del libro I giorni dell’amore e della guerra, non solo si avrà modo di ascoltare la Storia da più punti di vista e dalla voce dei vari personaggi che si alternano nella narrazione, ma si rimane legati al pensiero di Caterina Sforma prima ostinato, poi ottenebrato dall’amore e in seguito arrendevole, per poi tornare a essere nuovamente vigile, la Tigre che tutti vedevano in lei, donna che dovrà scegliere se seguire il suo cuore o la ragione.
Attraverso il racconto di Carla Maria Russo nel libro I giorni dell’amore e della guerra conosciamo i due temi più significativi della vita di Caterina Sforza, la guerra e l’amore, due aspetti che si sono contesi in maniera molto simile il suo cuore.
Se da una parte la Sforza doveva fare di necessità virtù e mostrare il pugno duro per governare il suo regno e combattere contro i nemici che volevano vederla capitolare, dall’altra sentiva il desiderio di essere amata e di lasciarsi andare a sentimenti talmente intimi e forti da metterla a nudo e farla sentire felice.
In questo libro si dà ampio respiro alle battaglie, ai sotterfugi, alle vicende dai più conosciuti, ma si pone anche molto l’accento sull’interiorità e fragilità di una donna che per quanto potente e combattiva non si discostava dalle altre quando si tratta d’amore.