Di cosa parla “Segreto di famiglia” di Mikaela Bley
Il thriller Segreto di famiglia di Mikaela Bley, pubblicato dalla casa editrice Newton Compton, ambienta questo romanzo a Stoccolma, uno degli scenari più amati degli ultimi anni per raccontare storie piene di suspense e tensione, con misteri da svelare e colpi di scena ripetuti.
Il romanzo della Bley subito fa sussultare il lettore, perché si apre con la misteriosa scomparsa di Lycke, una bambina di otto anni. Una notizia così scioccante, che fa perdere l’equilibrio alla società intera coinvolta emotivamente nella tragedia, non può passare inosservata ai media, che subito si fiondano per le strade a mettere in scena il racconto dai risvolti possibilmente tremendi, in modo che l’audience salga.
La scrittrice del libro Segreto di famiglia pone molto l’accento sul ruolo della televisione, sempre in prima linea quando si tratta di argomenti così intriganti per gli ascoltatori. La notizia, un fatto così delicato e doloroso, viene trattato come un prodotto da pubblicizzare per guadagnare il massimo in termini di rendimento.
Questo è l’aspetto che sicuramente cattura di più il lettore, che avrà modo di rivedere ciò che spesso avviene nelle nostre società quando ci sono casi simili di scomparse e misteri irrisolti, quando cioè le emittenti televisive e i giornalisti sono alla ricerca dello scoop dimenticandosi che dietro la notizia ci siano sentimenti e persone.
Ma questa è solo una parte della trama del thriller Segreto di famiglia, perché c’è ben altro nel romanzo annunciato dalla casa editrice come grande thriller e bestseller svedese diventato un caso mondiale.
Per raccontare la notizia, una rete televisiva nazionale invia una sua giornalista in gamba e specializzata nella cronaca nera per informare gli spettatori su ciò che sta accadendo. Ellen, che ha alle spalle un segreto custodito gelosamente dentro di sé e vive costantemente l’ossessione per il concetto di morte, non è contenta di essere stata assegnata a questo caso, ma non può tirarsi indietro.
Nonostante le ritrosie iniziali, a un certo punto si sentirà talmente coinvolta da questa scomparsa e dai sentimenti contrastanti di una famiglia allo sfascio già da prima della scomparsa di Lycke, che diventa parte integrante della storia.
Fa domande, cerca risposte, s’introduce nella famiglia della bambina per scoprire ciò che li riguarda e che in qualche modo potrebbe svelare la realtà di ciò che è successo. Le vicende che riguardano i genitori, infatti, della madre, del padre e della nuova compagna del padre non sono così chiare e lineari come appaiono da un primo sguardo e lei vuole andare a fondo, essere d’aiuto all’indagine.
Lentamente vengono a galla omissioni importanti, modi di fare che sembrano celare la verità, rancori non superati e dolori che possono indurre a compiere gesti sconsiderati e crudeli. È a questo punto del libro Segreto di famiglia che il lettore si sentirà maggiormente coinvolto, iniziando a notare il marcio che lega i protagonisti della storia.
Quella che sembra soffrire di più per la scomparsa della bambina è la tata che si è occupa di lei per tanto tempo e che darà un aiuto prezioso all’indagine e alla comprensione dei rapporti familiari. Non che i genitori non siano addolorati, però la madre non solo ha vissuto una forte depressione in seguito al parto, ma sta ancora facendo i conti con i segni lasciati dal divorzio. Mentre il padre, piegato dall’incomprensione, con il suo modo di fare sembra confondere le acque più che essere di aiuto.
Punto focale di tutta la storia è Ellen che mette anima e corpo nella ricerca della bambina, come se Lycke fosse sua figlia e lei disperata per l’accaduto, questo perché non ha ancora superato qualcosa di molto importante del suo passato.
Si deve destreggiare tra la corruzione della polizia, spesso ottusa, quasi descritta incapace dell’autrice, e tra gli atteggiamenti poco chiari dei genitori. Sembra che Ellen non si possa fidare di nessuno, neppure dei suoi colleghi, sempre pronti a rimproverarla o a prenderla in giro.
Ma c’è la verità che deve essere portata alla luce e lei farà l’impossibile perché ciò accada, è fondamentale per il bene di tutti e soprattutto per se stessa, per affrontare i mostri del suo passato, per svelare quei segreti di famiglia che con bugie e tradimenti hanno reso tutto più complicato.
Segreto di famiglia di Mikaela Bley è un thriller che tiene incollati i lettori, che stupisce per il ritmo incalzante, con qualche piccola pendenza nella storia, soprattutto nel momento in cui la scrittrice ci mostra i poliziotti indegni del proprio ruolo e quasi eroica la protagonista del romanzo. Ma sono scelte dettate dalla narrazione, che possono essere giustificate dalla necessità di mantenere alta la tensione e concentrati i lettori su un personaggio in particolare.
Questo thriller è un libro consigliato a chi vuole leggere una storia coinvolgente, ma non troppo complessa nella costruzione delle vicende, che in particolare analizzino l’aspetto psicologico dei protagonisti.
Intrigante la copertina, che spinge sicuramente il lettore per lo meno a sfogliare il libro, se non a comprarlo direttamente.