Di cosa parla La casa sul lago di Thomas Harding
Thomas Harding, conosciuto come giornalista e per aver scritto Il comandante di Auschwitz, nel 2016 ha pubblicato La casa sul lago con la casa editrice Ponte alle Grazie.
Attraverso la storia della casa sul lago, lo scrittore inserisce le vicende che lo appartengono in maniera diretta in un sistema più grande, quello che per anni ha riguardato la vita di molti uomini e donne a causa delle guerre mondiali e del Muro di Berlino. Insomma questa storia autobiografica fonde ricordi personali con la Storia dell’Europa.
Thomas Harding dopo essere stato nei pressi di Berlino per vedere assieme alla nonna la casa in riva al lago che la donna, ebrea, era stata costretta a lasciare a causa dei nazisti, ritorna vent’anni dopo lì.
In cerca di ricordi, attimi e verità si trova dinanzi a una piccola casa ormai abbandonata e che è prossima alla demolizione. Proprio lì davanti al giardino di casa appartenuta ai suoi antenati, si possono vedere ancora le tracce che ha lasciato il Muro di Berlino, ferita ancora aperta nei cuori dei tedeschi. Così come la nonna aveva detto a Thomas Harding quella casa non apparteneva solo a loro, perché portava addosso la storia di tutti gli ebrei che a causa delle persecuzioni erano dovuti fuggire dalla Germania.
In quella casa sul lago vibra ancora una storia che riporta indietro nel tempo e che racconta dell’esistenza dei suoi abitanti. Al lettore sembrerà di essere dinanzi ai vetri di questa casa a osservare tutto ciò che è accaduto in tanti anni dentro quelle mura e imparerà a conoscere coloro che con i loro caratteri, le loro debolezze, le loro piccole gioie e le delusioni sono entrati nella casa diventandone i proprietari.
La casa è un pretesto per Harding per raccontare ciò che ha coinvolto più popoli a causa delle due guerre mondiali, ma anche di chi ha abitato tra quelle mura: una famiglia ebrea, un compositore nazista, una spia della Stasi…
Diventa a questo punto fondamentale per Harding fare in modo che quella casa non venga abbattuta, perché tra quelle pareti si ascoltano ancora delle storie, perché quell’abitazione è stata fondamentale per tante persone e generazioni, ma soprattutto perché ha un valore emotivo e storico unico.
La casa sul lago di Thoma Harding è un romanzo che consigliamo agli amanti della verità storica, che sono anche affascinati dalle vicende personali dei suoi protagonisti.
Questo romanzo intimo e fatto di memorie, spiega con semplicità eventi personali inseriti in un discorso più ampio che riguarda la Storia di tutti e che ognuno di noi dovrebbe conoscere bene.
“Questa è la storia di una casa di legno costruita in riva a un lago vicino a Berlino… È la storia di come nacque, come fu trasformata dai suoi abitanti e come lei, a sua volta, trasformò loro… È anche una storia che narra della Germania durante un secolo turbolento. La storia di un edificio capace di resistere a scosse che agitarono il mondo. Perché quella casa, a suo modo, senza clamore, dimenticata, fu in prima linea nella storia: i suoi abitanti ebbero la vita distrutta e ricostruita più e più volte, solo per via del posto in cui vivevano.”
L’impresa di coniugare verità storica e narrazione di fantasia era molto, molto ardua ed in effetti qui in questo testo non è riuscita. Non è riuscita a vari livelli, di stile piuttosto piatto e incolore, di vicenda noiosetta, di montaggio piuttosto banale ed enumerativo di fatti. La materia c’era ma occorreva un titano cosa che il buon Harding non è proprio. Consigliato agli amanti di atmosfere berlinesi, a chi è stato nei dintorni di Potsdam e a pochi altri…. purtroppo.