Trama e recensione libro “Ogni cosa è illuminata” di Jonathan Safran Foer
“Ogni cosa è illuminata” primo romanzo dello scrittore americano Jonathan Safran Foer. Un racconto ironico e straziante allo stesso tempo. La storia narra di un giovane ebreo proveniente dagli Stati Uniti di nome Jonathan. Il giovane colleziona in maniera ossessiva tutti gli oggetti che hanno fatto parte della sua famiglia.
Recensione libro “Ogni cosa è illuminata” di Jonathan Safran Foer
Trovando una fotografia in cui suo nonno è in compagnia di una donna sconosciuta, forse colei che lo ha salvato dai nazisti durante le deportazioni, decide di andare in Ucraina con l’intenzione di scoprire la verità.
L’unica testimonianza e l’unico indizio che può aiutare il giovane in questa ricerca è solo quell’immagine, oltretutto logorata dal tempo. Ad accompagnarlo in questo viaggio ci sono due personaggi alquanto stravaganti. Alex, che lavora per l’agenzia “Viaggi tradizione”, sembra essere un tipo schietto e interessato solo a svolgere il suo lavoro di guida, ma che alla fine si dimostra sensibile e si affeziona a Jonahan. Il nonno antisemita che si dice cieco, ma che poi continua a guidare la macchina e il loro cane puzzolente.
La prima tappa è una città che si rivela fantasma e che non è segnata neanche sulla mappa, poiché distrutta dai bombardamenti nazisti. In questo luogo, che dalle descrizioni appare sinistro ma anche denso di storie che l’hanno popolato, si mescolano vicende che fanno parte del presente con momenti che riconducono all’inizio del Settecento, quando un carro si rovesciò nel fiume e da quelle acque emerse poi la bis-bis nonna di Jonathan, dando origine alla storia.
Seconda parte trama libro
Un incontro che sembra cambiare le sorti dei protagonisti è quello con Lista, amante di Safran sopravvissuta al podgrom, che racconta la storia del paese scomparso e ricorda, attraverso i suoi occhi e i gesti che fa, il dolore che hanno dovuto subire gli ebrei.
Lista sembra non volersi allontanare neanche per un attimo dal suo passato, infatti vive in una casa accatasta scatole piene di fotografie, oggetti e vestiti catalogati. In ogni scatola c’è un segreto, un momento unico strappato alla complessità del tutto, una piccola parte estrapolata dalla grandezza sconfinata del mondo. Lei conserva per non dimenticare le vite che si sono fermate in quel luogo senza tempo e che meritano di essere curate nonostante l’intangibilità.
Ma questa è solo una parte del romanzo.
Il libro “Ogni cosa è illuminata” di Jonathan Safran Foer è fuori dalle righe, lontano dagli schemi classici della letteratura, utilizzando un linguaggio nuovo, denso, giovanile, con salti temporali e flashback. Dietro ogni storia, così come in fondo ad ogni personaggio, si nasconde una realtà ben più grande ed intima di quanto si mostri dalle prime battute. Ognuno ha un segreto, una lacrima trattenuta, un dolore che non è riuscito a superare e ad affrontare.
Commento libro di Jonathan Safran Foer
“Ogni cosa è illuminata” è scritto con toni serrati, con parole che spesso sembrano sovrapporsi, che prima di diventare una storia da leggere con trasporto appare complicato. Tanto che potrebbe portare il lettore ad abbandonare il viaggio dei tre protagonisti. Ma è anche un romanzo che riesce a suscitare emozioni contrastanti. Sorrisi e malinconia, addirittura rabbia e risentimento, per quello che i personaggi hanno dovuto subire dalla Storia.
Con “Ogni cosa è illuminata”, questo magnifico libro d’esordio, Jonathan Safran Foer ci proietta in un racconto che non è semplicemente frutto della fantasia, ma mescola sogni e realtà. La storia è legata a una parte delle sue vicende familiari, e lo scrittore ha condiviso con noi l’inizio del viaggio alla scoperta del suo passato.
Dal libro “Ogni cosa è illuminata” è stato poi tratto l’omonimo film che ha lasciato sbalordito critica e pubblico. Insomma libro e film da consigliare e da condividere.