Recensione Libro.it intervista Maurizio Bianco autore del libro Affido le lacrime al vento

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Maurizio Bianco
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Affido le lacrime al ventoIntervista a Maurizio Bianco

1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro Affido le lacrime al vento, cosa diresti?

Questo romanzo narra attraverso i suoi personaggi le problematiche della società contemporanea mettendo in risalto sia la lotta tra la vitalità dell’arte, i disagi degli artisti, sia la frequente spersonalizzazione dell’amore quando questo diventa unilaterale e personale.

2. Da dove nasce l’idea che ti ha portato a raccontare la storia di un triangolo amoroso di difficile gestione, ostacolato dalla gelosia e da desideri differenti?

Beh, uno dei paradossi dell’emancipazione moderna, pur riconoscendole tanti aspetti positivi, è stato quello di attribuire al sesso un’importanza esagerata. Dandogli una certa prevalenza sull’intimità del rapporto. L’enfasi della prestazione erotica ha prodotto in molte coppie dei veri e propri sensi di colpa o peggio repressioni morbose. Non c’è da meravigliarsi quindi se le separazioni crescono e il modello di famiglia tradizionale si va modificando. L’idea quindi di un romanzo che mettesse in luce tutte queste difficoltà, compresa quella ( fonte di tanta angoscia) di trovare un giusto equilibrio tra chi ama e chi è amato mi sembrava adatto al momento.

3. Da quali elementi sei partito per scrivere questo libro?

Sono partito dalla nostra situazione attuale. Oggi siamo al massimo fulgore delle scienze tecnologiche e del razionalismo eppure abbiamo perso la visione nella sua interezza, per l’essere umano. L’amore è il punto più alto di consapevolezza dell’essere in quanto persona ed è il più alto grado di compenetrazione nell’altro, eppure l’abbiamo distorto o nel peggiore dei casi smarrito del tutto. L’ altro elemento da cui sono partito è l’eterna antitesi tra l’artista e il mondo in cui vive.

4. In che modo la società influenza i nostri rapporti?

La maggior parte della gente è condizionata da tante forme strutturali come: il lavoro sempre più precario, la comunicazione, la pubblicità dei mass-media. Il mondo può divenire estremamente opprimente se non siamo in grado di prendere posizione verso di esso gridando:” Io posso cambiare il mondo!” . Bisogna mettere al centro dell’attenzione l’amore inteso non solo come sesso ma anche come eros, caritas e philia.

5. Cosa vorresti che il lettore riuscisse a comprendere leggendo questa storia?

Ricavare l’importanza che riveste oggi un amore disinteressato, l’altruismo e di amare la propria compagna non solo per il suo corpo. Ma anche una migliore considerazione verso gli artisti. Sono loro che ci insegnano a vedere e che aprono la via all’espansione della nostra coscienza; essi aprono nuove dimensioni di esperienze che noi siamo andati via via perdendo. L’opera d’arte provoca in noi un ‘esperienza piena e imprevista. Un autore come Van Gogh o Picasso ci dicono attraverso i loro quadri che non possiamo vedere la pittura se siamo fuori di essa. Perché essa comunica solo se io partecipo ad essa. Devo entrare in empatia con essa.

6. Se Maurizio Bianco dovesse utilizzare tre aggettivi per definire il suo libro, quali userebbe?

Coraggioso, leggero, complesso.

7. Perché credi che si debba leggere Affido le lacrime al vento?

Per cogliere l’occasione di capire l’importanza di essere aperti al mondo. La passione dell’artista di qualsiasi genere, che sia poeta, pittore o musicista o altro ancora, comunica con l’opera d’arte. “Comunicare” sta per “avere in comune” cioè vivere esperienze comuni con in nostri simili. Il problema oggigiorno sta nella mancanza di fiducia nei suddetti valori etici. Abbiamo smarrito l’autenticità del rapporto di coppia, del sentimento genuino e l’importanza di essere giudicati dalla propria autenticità. Quando Beckett in Aspettando Godot, ci fa intuire che costui non arriva mai, ci dice semplicemente che la vita è un ‘eterna attesa… noi aspettiamo con speranza la persona che ci completa e il mio romanzo pone delle questioni importanti: dov’è finita la stabilità della coppia? La fiducia e la durabilità del rapporto?

8. Da dove nasce la passione per la scrittura?

Fin da ragazzo coltivavo soprattutto la passione per la musica classica e per il disegno artistico. L’amore della scrittura è venuto più tardi grazie a mio padre che scriveva poesie e mi ha fatto amare i poemi dei nostri Sommi poeti da Dante ad Ariosto. Ma grazie alla mia colorita fantasia sono passato dalla poesia alla narrativa…

9. Hai nuovi progetti in vista? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?

Sì, sono nelle fasi finali di un nuovo romanzo. Posso solo dire che si tratta di un thriller, dove però il lettore rimane col fiato sospeso, costretto a partecipare alla vicenda suo malgrado, è un romanzo piuttosto interattivo.

10. Qual è il romanzo che ha “rivoluzionato” la tua vita conducendoti alla scrittura?

Mah, difficile a dirsi… ho letto così tanto… di sicuro Il Fu Mattia Pascal di Pirandello e Le ultime lettere di Jacopo Ortis di Foscolo, insieme ai grandi novellieri americani a partire da Poe fino a Philip Roth.

11. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?

Cinquanta sfumature di grigio e i suoi seguiti.

12. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…

Riuscirò con questo romanzo a raggiungere i lettori più attenti ed esigenti? Il mio augurio è che ciò avvenga…

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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