Di cosa parla Una rivoluzione sentimentale di Viola Ardone
Il libro Una rivoluzione sentimentale di Viola Ardone, pubblicato da Salani, – ricordando un po’ Io speriamo che me la cavo per le lettere che l’insegnante fa scrivere ai suoi alunni, anch’essi napoletani come nel libro di Marcello D’Orta – racconta d’amore ma anche di difficoltà di rapportarsi con degli alunni inizialmente disinteressati allo studio e alla società. Da sfondo una Napoli contraddittoria, bella e dannata, da scoprire e con luoghi da evitare.
Dopo una partenza poco convincente, con lo scorrere delle pagine sia i protagonisti sia i luoghi diventano emotivamente di spessore e le relazioni si fanno fulcro della storia. Le relazioni complicate tra fidanzati, quelle persino astiose tra gli alunni e gli insegnanti, quelle che si spera abbiano un lieto fine.
E quella ragazza che si sente inadeguata, che viene da una famiglia della Napoli bene e deve scendere a compromessi con se stessa per riuscire a trovare un dialogo con chi viene da un quartiere povero e degradato, diventa simbolo di riscatto e di possibilità.
Trama del libro Una rivoluzione sentimentale
Zelda insegue il suo sogno di fare la carriera universitaria e trovare il suo posto nel mondo lì, ma riceve l’incarico a tempo indeterminato in un liceo di periferia. Il posto fisso fa gola, anche se quello che vuole è altro.
Trascorre i suoi giorni tra il fare la ricercatrice, tra l’andare a trovare sua madre malata in una casa di cura, vivendo un amore senza slanci per non restare sola e con il desiderio di scrivere il suo grande romanzo sulla Rivoluzione partenopea, ma da anni non trova i nomi giusti ai personaggi e quel tocco che renda unica la sua storia. Vive insomma una vita a meta, Zelda, ma il tempo riserva sempre tante sorprese e quell’incarico nella scuola di periferia che tanto disprezza inizialmente diventa fonte d’ispirazione e rivoluziona la sua esistenza.
Zelda è diversa da come vuol far credere e da come pensa di essere, perché riesce a capire il meglio che c’è dentro ogni persona e a usarlo per dimostrare che non è il dialetto, il caos del luogo, il degrado di un quartiere o l’essere parte di una famiglia sgangherata a fare un uomo o una donna. C’è molto di più di ciò che si vede, ci sono sentimenti, desideri, voglia di rivalsa e soprattutto l’esigenza di essere ascoltato. E lei riesce a stare dalla parte dei più deboli e a far capire loro il valore che hanno… insieme si possono realizzare grandi rivoluzioni.
Commento del libro Una rivoluzione sentimentale di Viola Ardone
Personaggi insoliti, storie ahimè troppo reali, emozioni ed esperienze sono mescolati, a volte un po’ troppo facilmente, per comporre un libro ironico, triste, che porta alla consapevolezza.
Il libro Una rivoluzione sentimentale di Viola Ardone per quanto abbia delle pecche, per quanto metta insieme un po’ troppe vicende e personaggi è comunque un libro consigliato perché dietro le parole della scrittrice napoletana ci sono tante verità da cogliere.
E soprattutto il lettore avrà la possibilità di scoprire che Napoli ha due modi di mostrarsi, come se ci fosse una strada abitata da nobili e un vicoletto un po’ sgangherato abitato dal popolo e che a volte queste due vie s’incrociassero per dare spazio a un’esistenza alternativa.