Di cosa parla Mosaico di Carolina Gregori
Da amante delle prefazioni, ho apprezzato molto la nota della scrittrice Carolina Gregori, autrice di Mosaico. Con le sue parole introduttive, Carolina Gregori ci spiega il suo progetto e ci prende per mano un attimo prima di farci entrare nella sua vita.
Leggendo Mosaico potremo provare ciò che ha sentito la protagonista delle poesie, potremo guardare nella sua stessa direzione, ascoltare la sua voce e cogliere i frammenti di sentimenti vissuti da lei.
In questa raccolta di poesie c’è dolore, angoscia, ma anche attimi di felicità e il desiderio di affrontare ciò che si teme. Un viaggio nelle profondità dell’anima attraverso cui lentamente si vede sbocciare la personalità di Carolina Gregori e tutti i sentimenti taciuti.
Sembra che Mosaico nasca dai contrasti, quelli che si provano sulla propria pelle quotidianamente: gioia e dolore, fatica e tranquillità, delusione e fiducia, il tutto ambientato in un tempo senza tempo e in un luogo non-luogo, come la stessa autrice ci spiega.
“Ho speso vento per farmi tempesta tra le mani tue inquiete.”
Questa raccolta di liriche è una confessione intima della poetessa a chi leggerà il suo libro, ma è anche uno spronare il lettore ad andare avanti, soprattutto quando si incontrano le difficoltà… un tendere verso qualcosa che migliori le nostre esistenze.
Attraverso le metafore presenti in Mosaico, l’interpretazione sarà frutto dei sentimenti del lettore, che dovrà compiere un cammino intricato tra le parole per scorgere i significati che più gli si addicono.
In queste poesie, scritte con trasporto, c’è totale presenza da parte di Carolina Gregori, che pur immersa nel passato e per quanto proiettata verso qualcos’altro, è con tutta se stessa nel presente.
“Se questo amore è estasi stupenda, malinconia sottile, eterno ritorno, voglia di scappare, contraddizione insanabile, dolore atroce nevrosi lenta e freddo abbandono, allora eccomi.”