Intervista a Gianfranco Gagliardi
1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del libro Quel bacio, cosa diresti?
Tante volte ci domandiamo quanto possano pesare nella nostra vita, determinate nostre scelte e azioni ponderate o istintive che siano. Ecco, in questo romanzo si dà risalto ad una specifica azione dettata da sentimenti occulti dove un bacio e tutto ciò che ne consegue in una sorta di “causa-effetto” rappresenta l’antitesi del destino. In parallelo, il romanzo scorre sulla scia di sogni onirici che offrono al lettore lo spunto per pensare che gli stessi sogni spesso ci svelano molto di più di quello che possiamo immaginare.
2. Da dove nasce questa storia in cui un bacio può cambiare veramente tutto?
Come ho spiegato nella prefazione, l’ispirazione di scrivere questo libro è arrivata da una canzone che ascolto molto spesso il cui testo s’identifica in casi molto comuni attorno a noi in cui capita di vedere ragazzi innamorarsi della fidanzata del proprio amico. Inizialmente avrei voluto sviluppare tutta la storia sul testo originale, ma consapevole del fatto che il lettore avrebbe trovato tutto scontato fra trama ed epilogo, ho articolato il racconto con altre elaborazioni e approfondimenti frutto solo della mia immaginazione; il tutto a sfondo Giallo. Riprendendo la risposta alla prima domanda, un bacio può cambiare veramente tutto quando non arriva proprio per caso in una situazione come quella sopra descritta.
3. Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Certamente un libro è specchio dell’anima, di come uno scrittore vede e sente le cose attorno a sé. Di contro, penso che i lettori non leggano un libro per conoscere interiormente l’autore, tolto l’eventuale apprezzamento che hanno verso di lui, ma per il piacere di farsi attrarre da una storia reale piuttosto che immaginaria. A tal proposito cerco di offrire loro quel momento distensivo dove poterli coinvolgere e farli sentire parte spettatrice della storia stessa trascorrendo il tempo vicino ai personaggi descritti nei luoghi proposti. L’ho presa un po’ alla larga; rientrando nella domanda specifica, rispondo: l’amore per la vita.
Riguardo al segno che vorrei lasciare, la domanda mi lusinga perché ritengo un libro come un “testamento”, non per la pretesa di dover insegnare qualcosa, anzi, ma per lasciare un ricordo di me nel tempo così come succede quando si ascolta una vecchia canzone o quando si guarda un vecchio film, semmai capiterà ai miei libri di essere presi in considerazione anche quando non ci sarò più.
4. Se Gianfranco Gagliardi dovesse utilizzare tre aggettivi per definire Quel bacio, quali userebbe?
Dinamico, sentimentale e intrigante.
5. Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Perché ritengo sia una bella storia da leggere fondata su principi e valori sani legati al rispetto delle persone e delle amicizie, all’attaccamento al lavoro non per accumulare ricchezza ma per realizzarsi professionalmente e socialmente, e alla ricerca di quel legame sentimentale unico e indissolubile per tutta la vita.
6. Hai nuovi progetti? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?
Sicuramente le idee non mi mancano, ma aspetto l’ispirazione giusta per riuscire a scrivere con un certo trasporto emozionale che possa dare colore ed enfasi a quello che scrivo. Penso che se non si emoziona lo scrittore in prima persona sui suoi contenuti, non si emozionano neanche i lettori. Ritengo questa prerogativa essenziale anche se lo stesso riscontro nei lettori non è scontato.
7. Qual è il romanzo che hai letto e ti ha più colpito emotivamente in quest’ultimo anno?
Proprio in questi ultimi giorni ho finito di leggere “Sabbie mobili” di Franco Tessaro. Un libro molto bello che tocca il cuore e ti sensibilizza fortemente di fronte ad un grande problema sociale di cui non si parla molto ovvero il traffico degli organi umani a discapito soprattutto di ragazzi adolescenti che vivono nei Paesi poveri. Il romanzo è scritto molto bene e coniuga disagi sociali con bei racconti di rapporti d’amicizia e legami sentimentali. Lo consiglio.
8. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Perché scrivo? E rispondo dicendo che la scrittura va oltre la mia passione. Come cerco di suscitare nel lettore interesse e curiosità, così io mi catapulto in una dimensione surreale dove vivere la storia che racconto non per esserne protagonista o ambire ad altre aspettative di vita, ma per concretizzare su carta tanti pensieri che mi portino ad apprezzare sempre più quello che ho già.