Di cosa parla Roma di ieri e di oggi di Sertorio Martorelli
Nella premessa del libro Roma di ieri e di oggi, lo scrittore Sertorio Martorelli dice veramente tutto: con poche parole ci delinea il significato più profondo che riveste la città di Roma per lui.
Con poche pennellate ci fornisce un’immagine davvero sorprendente e reale della Città Eterna, quella che incanta, ma lascia anche addolorati e rabbiosi davanti a tanto disordine e abbandono. Una città che ama e che può tradire e lo fa, che ti illumina gli occhi della sua immensa bellezza in tutte le stagioni, ma che è anche rovinata.
Quello che ci vuole raccontare Sertorio Martorelli nel libro Roma di ieri e di oggi è la sua città in ogni sfumatura, quel luogo che per lui è una compagna sempre sorprendente e bella.
Attraverso varie storie che si vivono a Roma, nella città che è stata un tempo e che ancora resiste, – diversa e simile al suo passato, – lo scrittore ci narra proprio della Città Eterna. Storie vere, verosimili o frutto della fantasia, propongono un’immagine completa di Roma, reale protagonista di questo libro.
Che la città sia al centro di tutto si capisce sin dalle prime pagina, quando Luca, camminando per le vie di Roma si trova a osservare ciò che ha intorno e a perdersi nella Storia e nella bellezza di una chiesa, di un dipinto, di un vicoletto.
Un quadro, come quello di Caravaggio, che ritrae uno spaccato di vita lontano secoli da noi, se ben osservato, ci porta alla mente il degrado che viviamo ora, come se non ci fosse distanza tra il passato e il presente.
Perché Roma è così: si trasforma ma resta sempre la stessa. Con i suoi lati oscuri, con la sua maestosità, i suoi intrighi e il suo potere…
Ricerca di giustizia, malelingue, la Chiesa che è nell’occhio del ciclone accusato di tanti mali ma punto di riferimento per molti credenti, morti ammazzati, esecuzioni, il pericolo che incombe e che toglie il sonno sono gli elementi portanti del romanzo Roma di ieri e di oggi.
Questo libro che raccoglie tante vite e le mostra per quello che sono, inserite magnificamente nell’ambiente narrativo, mostrano come Roma possa esser cambiata tanto negli anni, ma in fondo si vesta sempre dello stesso fascino e della stessa trasandatezza a seconda dei casi.
I problemi di un tempo, quelli in cui s’immedesima Luca osservando il quadro di Caravaggio, non sono lontani da quelli che si discutono e si analizzano durante una rimpatriata con gli amici. E non resta che immaginare Roma come diventerà…
“… chissà come sarà questa Roma fra cento o duecento anni… percorsa in lungo e in largo da ‘macchine intelligenti’ o con questo splendido cielo offuscato da droni monoposto… magari popolata da gente la cui identità sarà affidata a microchip sottocute come si usa adesso per i cani, con le strade pressoché vuote per i tanti negozi chiusi per il prevalente shopping on-line… chissà!”
Forse la Città Eterna non sarà molto diversa da oggi e da ieri.
Per maggiori informazioni: Kimerik.