Intervista a Flavio Graziano
1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del libro No brain, no gain Come stanare i falsi Personal Trainer, cosa diresti?
Attraverso un approccio scientifico alla portata di tutti i lettori, cerco di offrire le istruzioni per poter scovare, tra la sempre più folta schiera dei personal trainer, quelli improvvisati che vivono di espedienti e che rischiano ogni giorno di compromettere l’incolumità fisica altrui.
2. Da dove nasce l’idea di scrivere un libro per stanare gli allenatori improvvisati e chi vuole allenarsi correttamente?
Trascorso un quarto di secolo in sala pesi, ho avvertito il dovere morale di denunciare il colpevole vuoto legislativo in favore di una sacrosanta meritocrazia degli insegnanti di educazione fisica.
3. Qual è il tuo obiettivo principale che vorresti raggiungere con questa pubblicazione?
Rivendicare un albo professionale che tuteli ogni diplomato Isef o laureato Suism da falsi personal trainer che contendono, senza l’opportuna preparazione, preziosi posti di lavoro a chi ne ha diritto.
4. C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando l’hai letto dopo la pubblicazione?
Ogni volta che lo rileggo, continuerei ad aggiungere capitoli ma mi rendo conto che sarebbe solo uno sfoggio di cultura mentre tutto ciò che mi premeva scrivere è lì, a disposizione del lettore.
5. Se Flavio Graziano dovesse utilizzare tre aggettivi per definire No brain, no gain, quali userebbe?
Veritiero (scientificamente), volutamente dissacrante (nei confronti di errate abitudini), insolito (dal momento che, fortunatamente, nessuno prima di me aveva preso le distanze da “fenomeni” sociali come i falsi personal trainer).
6. Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Perché è un buon modo per difendersi da personaggi senza scrupoli, convinti che solo ostentando un fisico muscoloso si abbia il diritto di allenare chiunque con metodi stereotipati, spesso scorretti, trascurando i fondamentali concetti di natura medica.
7. Hai nuovi progetti? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?
Non mi reputo uno scrittore, quindi penso che No Brain, no Gain rimarrà il solo con il mio nome.
8. Qual è il romanzo che hai letto e ti ha più colpito emotivamente in quest’ultimo anno?
Amo leggere storie di vita reale o testi scientifici; se me lo concedete, proporrei Zecharia Sitchin come ottimo romanziere delle teorie sulle nostre origini di uomini. Ne “Le cronache degli Annunaki” raccoglie in modo razionale e verosimile tutto ciò che gli storici negano o disdegnano; e questo a me piace, perché spesso la storia è stata scritta con metodi opportunistici e d’interesse col solo scopo di nascondere verità scomode.
9. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?
Non potrei mai consigliare di non leggere libri: è un dovere di tutti informarsi a 360° perché questo è l’unico vero modo per farsi un’opinione.
10. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Ecco la domanda: “Esiste un mondo composto da buoni e cattivi?” Risposta: “Il manicheismo non contempla le vie di mezzo e l’uomo è invece composto da una miriade di vie di mezzo”