Intervista a Giuseppe Verrienti
1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del libro Il buio dell’anima, cosa diresti?
Il desiderio di giustizia e la volontà dell’ispettore di difendere i più deboli dalle violenze e dai soprusi dei vari criminali.
2. Da dove nasce l’idea di scrivere un libro sulla giustizia e il bene che vincono anche contro i criminali?
L’applicazione ed il rispetto delle regole sono le basi, da cui partire per costruire una società equa e giusta.
3. Quale messaggio vorresti lasciare in chi legge questa storia?
La necessità di aver fiducia nella giustizia e nell’operato delle forze dell’ordine, per contrastare la criminalità organizzata.
4. C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando l’hai letto dopo la pubblicazione?
Avrei desiderato approfondire meglio alcune azioni,che travagliano la mente dell’ispettore e che lui non mette in atto.
5. Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire Il buio dell’anima, quali useresti?
Giustizia, rispetto e coraggio.
6. Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Perché racchiude nelle vicende descritte il trionfo del bene sul male.
7. Hai nuovi progetti? Stai scrivendo un nuovo giallo? Puoi anticiparci qualcosa?
Attualmente sto approfondendo alcuni argomenti da cui trarre spunto per nuovi lavori o nuove avventure dell’ispettore Nello Santi.
8. Qual è il libro che hai letto e ti ha più colpito emotivamente in quest’ultimo anno?
Profezia Caravaggio di M. Reese.
9. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?
Non possono esistere libri da sconsigliare, dal momento che ogni opera trasmette messaggi diversi e richiede mesi di approfondimenti e studio da parte degli scrittori.
10. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Quali sono i motivi, che l’hanno avvicinata al mondo dei romanzi gialli