Trama e recensione libro di Bella mia di Donatella di Pietrantonio
Dopo il magnifico romanzo L’arminuta, vincitore Premio Campiello 2017, Einaudi pubblica Bella mia di Donatella di Pietrantonio. Quest’autrice non smette di stupire con le sue storie raccontate da dentro, dense di emozioni forti e contrastanti.
A essere narrata in questo romanzo è una storia ambientata a L’Aquila, nel periodo del terremoto che fece centinaia di vittime e lasciò le famiglie colpite private di famigliari, amici, conoscenti e anche senza casa.
Trama del libro Bella mia
Caterina è una donna fuori dal comune, non ama le relazioni, vive un’unica grande passione che è la vita da artista e aveva una sorella gemella che ha perso nel 2009 durante il terremoto. Olivia, sua sorella, era il suo opposto, e lei l’amava molto di più che se stessa. Ora la sorella non c’è più e le ha lasciato in eredità un nipote adolescente, Marco, ferito e quasi ammutolito dalla tragedia.
Caterina, Marco e la madre ormai anziana vivono nelle C.A.S.E., i Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili. Questi complessi furono costruiti per dare un tetto alle famiglie la cui abitazione, – ora nella zona rossa dove è ancora impossibile accedere per il pericolo, – è inagibile.
Aspettano che le loro case vengano ricostruite, che le loro vite ritornino a essere simili a quelle di un tempo, non uguali, perché quello non sarà mai più possibili dopo la paura, le perdite, la devastazione.
La zona rossa non è accessibili, ma Caterina ci va lo stesso, ha bisogno di ricordare il giorno in cui era con la sorella però si è salvata solo lei durante il terremoto, ha bisogno di sentirsi ancora viva. In una delle sue passeggiate tra le macerie capisce che anche il nipote si aggira per le strade della zona rossa. Ed è proprio lui a spiegare quello che fa; come cerca di rendere più vivibile quella vita esasperata e senza la sua mamma, come cerchi di evitare che gli sciacalli portino via i ricordi delle persone.
Non è facile per nessuno tornare alla normalità: Caterina non sa fare da madre al figlio della sorella, la nonna è piegata dal dolore e cerca di rimanere in piedi per la famiglia, Marco si sente solo, senza futuro ma prova a ricostruire…
Commento del libro di Donatella di Pietrantonio
La scrittrice Donatella di Pietrantonio ha la capacità di raccontare il dolore con grazia, facendolo respirare al lettore, senza però opprimerlo. Attraverso Bella mia è in grado di far entrare nel vivo della storia, come se chi legge fosse lì con i protagonisti e ricordasse il sisma. Come se il lettore fosse stato a L’Aquila quella terribile notte e ora non riuscisse a prendere le distanze dal male che persiste, dalla paura che non si assopisce, ma in fondo sa di non poter neppure immaginare quello che è accaduto a chi il terremoto l’ha subito.
Donatella di Pietrantonio per questo suo modo di sapere raccontare le storie così intimamente, condividendole con il lettore è sicuramente una tra le migliori scrittrici italiane di questi ultimi anni, se non la migliore.
Bella mia è un libro che bisogna leggere. Emoziona, parla di ricostruzione interiore e della città, racconta di relazioni difficili, di coraggio, di lotta, di abbandono, di responsabilità. Il tutto usando una scrittura avvolgente. Bella mia è un libro da cui non è possibile prescindere.
Leggi la recensione del libro Borgo Sud, pubblicato del 2020 dalla casa editrice Einaudi, la seconda parte de L’arminuta.