Intervista a Giusy Prestipino
1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del libro Celia delle stelle, cosa diresti?
Direi senza falsa modestia che Celia delle stelle rappresenta per un lettore attento e immerso nella profondità dell’essere o agli albori della sua ricerca del senso della vita terrena, una sorta di tromba.
Di richiamo ad una visione interiore, non parziale e limitata o limitante del percorso terreno o del destino umano.
Siamo esseri, spiriti che occupano momentaneamente un veicolo,un abito di carne.
Le frustrazioni, il dolore, la sofferenza, l’inadeguatezza, le cadute che si susseguono a volte con ritmi incalzanti durante la vita terrena, sono solo prove da superare, sfide che il nostro sé superiore ci ripropone vita dopo vita per accedere ad un livello di coscienza superiore, un salto evolutivo di ampiezza immane.
2. Da dove nasce l’ispirazione per questo libro che parla di diversità, di sensibilità che rendono differenti dagli altri?
Nasce dal mio essere così diversa ed unica, sin dal mio arrivo sulla terra,in questa attuale incarnazione, nasce dall’esigenza, di dare voce a chi come me si è sentita emarginata, rifiutata, combattuta dalle persone cosiddette normali, spesso vicinissime, a volte il fluido che si emana, ti fa temere, alcuni vacillano, altri ti infangano, i più ti invidiano, altri ti odiano per troppo amore, malato, comatoso, asfittico.
Il mio libro è un aiuto, dunque, una scorciatoia per chi voglia spingersi oltre, varcando i confini ristretti, intimidatori e prevaricatori della mente altrui, dimenticando ogni attimo passato, ogni azione finita, pensando solamente, realizzando che l’avvicendarsi di fatti, emozioni, persone o il concatenarsi di eventi anche dolorosi nel loro divenire sono serviti a farci ri-nascere nella nostra espressione più alta, riconoscendo così il disegno animico che ogni essere umano può realizzare nel corso della sua esistenza terrena.
3. Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Vorrei che le mie parole, toccassero il cuore dei miei lettori e non la loro mente, la mente conduce sempre in sentieri destabilizzanti e legati alla caducità della vita, le mie parole aprono le porte su altre dimensioni, quelle vere.
Sollevano il velo di Maya che crea un ottundimento nella maggior parte degli uomini e sviano dalla ricerca della propria anima.
4. C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando l’hai letto dopo la pubblicazione?
Avrei voluto aggiungere tante cose, troppe, ma sarebbero risultate come troppe informazioni,
non tutti sono pronti ad accogliere verità lontane dalla propria esistenza.
E si sa a chi non è dato di comprendere ancora, sminuisce rivelazioni troppo grandi, quando i tempi saranno maturi per la loro evoluzione, si risveglieranno, a volte succede che leggendo un libro non si riesca a comprenderne l’essenza delle parole, il significato, la visione che si cela dietro ogni proiezione evocativa di immagini, il tempo è un gran maestro.
5. Se Giusy Prestipino dovesse utilizzare tre aggettivi per definire Celia delle stelle, quali userebbe?
Pura luce, puro spirito, folgore celestiale.
6. Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Non parlerei di lettura mentale, ma di guarigione catartica, di notevole aiuto nello spogliarsi agevolmente del passato, da situazioni e persone tossiche, e di come l’amore per se stessi non ti tenga relegato o inchiodato ad un ruolo di vittima designata dal destino o fato avverso.
7. Hai nuovi progetti? Stai scrivendo un nuovo romanzo? Puoi anticiparci qualcosa?
Certo, lo scrivere per me è una condizione e un profondo bisogno dell’anima, che fa fruire le parole, le vibrazioni che queste conducono sono pregne di luce, si infiltrano nel cuore e da questo si riversano copiose nella mia mano, che diviene il mezzo per dare voce alle parole e ai sentimenti.
I miei scritti non hanno nulla a che fare con i romanzi, sono una scrittrice dell’anima e per l’anima, nulla è finzione o segni su un foglio o scrittura corretta o giusta conoscenza nell’assemblare pagine su pagine.
Le miei parole sono versi inspirati.
Comunque scrivo sempre.
E presto il mio libro sarà pronto.
8. Qual è il romanzo che hai letto e ti ha più colpito emotivamente in quest’ultimo anno?
Autobiografia di uno yogi di Paramhansa Yogananda.
9. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?
Non posso dare questo consiglio, non si scelgono i libri.
Sono i libri che scelgono il lettore.
Dunque a seconda del proprio livello di coscienza, ogni libro è adatto al suo lettore particolare.
10. Adesso è arrivato il momento per porti da sola una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Adesso sei riuscita ad accettare d’aver lasciato la tua vera dimensione, il tuo pianeta per vivere da essere terreno?