Trama, recensione e commento libro Una vita felice ed eterna di Anonimo
Una vita felice ed eterna di Anonimo è un libro con un’idea di fondo interessante. Leggendo la recensione il lettore ne capirà i motivi e magari sarà spronato a leggerlo.
Trama romanzo Una vita felice ed eterna di Anonimo
Immaginiamo un mondo in cui il benessere economico, la sicurezza, la giustizia, la democrazia, il progresso, la salute e un buon governo sia compiuto. Un mondo in cui si è felici e appagati. Un mondo in cui tre grandi partiti i Rossi, i Bianchi e i Verdi prima di discutere e approvare un disegno di legge telematicamente chiedono ai loro elettori il parere per migliorare la legge stessa.
Una vita felice ed eterna di Anonimo è un romanzo che racconta questo mondo. Narrato in prima persona, dalla voce di un lui sposato con una figlia. Questo interessante romanzo ci proietta in un futuro perfetto, forse troppo per essere realizzabile.
Il processo per raggiungere un sistema così sviluppato e un’esistenza così paradisiaca è stato lungo e lento ma i risultati sono stati ottimali.
Il mondo immaginato dall’autore è tecnologicamente avanzato e ha attraversato due fasi: la prima Temo e la seconda Temo. (Temo originariamente era Demo da Demotelematocrazia. Finché un giornalista in televisione, parlando con un politico, se ne uscì con la battuta: “Demo ti temo!” e da allora tutti chiamarono la Demotelematocrazia “Temo).
Durante la prima fase i cittadini sono diventati Votanti con la possibilità pratica di decidere e di dettare i comportamenti dei Rappresentanti e dei potenti di turno.
Durante la seconda fase, iniziata nei giorni dei fazzoletti bianchi, i Votanti hanno preso coscienza che uniti sono loro a determinare, controllare, sostenere o cacciare i propri governanti.
Dopo un referendum stravinto, ogni decisione viene presa dalla maggioranza “planetaria”, cioè dai Votanti già Temo, e dai Votanti neo Temo, assistiti dai Rappresentanti da loro eletti.
Seconda parte trama libro
In poco più di vent’anni il mondo non ha più paesi sviluppati e paesi sottosviluppati e tutto avviene senza inquinare, senza “cementare”, senza stravolgere abitudini e costumi, senza ingiustizie e senza rubare.
La società in Una vita felice ed eterna è dominata dall’Occhio e dalla Tele. L’Occhio ci ricorda il Grande Fratello di orwelliana memoria ma sorprendentemente con un uso sapiente e positivo per cui grazie a lui ogni fatto illegale che arreca danno allo Stato, alla società, ai singoli o all’ambiente, in tutte le sue fasi, può essere visto, denunciato, testimoniato incontestabilmente, perseguito, valutato e condannato.
La Tele invece ha permesso a ogni Votante di partecipare quando voleva e da dove voleva alla vita politica e sociale della propria nazione. In breve, una Demotelematocrazia, un autogoverno assoluto.
Commento libro Una vita felice ed eterna di Anonimo
L’autore nel raccontarci come sia stato possibile giungere a un mondo utopicamente perfetto denuncia in maniera ironica e analitica i sistemi politici che si sono succeduti nei secoli. Denuncia anche alcune figure di potenti, L’impero Romano, Napoleone, le oligarchie, le monarchie, le dittature e le finte democrazie rivelando in maniera accurata ogni tipo di magagna.
L’autore così facendo denuda il re nudo e ci fa riflettere con attenzione come la vita, la salute, la guerra o la pace, l’ambiente, la giustizia, il lavoro, la sicurezza, la scuola, la previdenza, i risparmi, persino le calamità naturali e il sistema di sviluppo dipende dalle decisioni di chi ci governa.
E quindi un buon governo può portare una vita felice e forse anche a vivere sani, giovani e molto, molto, molto a lungo. Basta crederci! Basta volerlo!
Recensione libro di Milena Privitera