La redazione del sito Recensione Libro.it intervista la scrittrice Mirca Ferri autrice del libro Sopravvissuti
1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro Sopravvissuti, cosa diresti?
Sopravvissuti è un’antologia di racconti di fantasia basati su fatti storici rilevanti realmente avvenuti. E’ un libro scritto con pancia e cuore nel tentativo di sensibilizzare il lettore su determinati argomenti che riguardano tutti noi.
2. Da dove nasce l’ispirazione per questo libro in cui i protagonisti delle storie aspirano a una vita migliore?
L’ispirazione nasce dalla consapevolezza che l’essere umano ha sempre aspirato al meglio per la propria esistenza utilizzando mezzi più o meno leciti eppure talvolta un destino più alto decide per loro la sorte cui andranno incontro.
3. Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Vorrei che il lettore, grazie a questo libro, scegliesse di non pensare solo al proprio interesse ma riuscisse ad aprire una sua personale finestra sul mondo che ci circonda, anche quello che ci appare remoto e invece risulta più attuale che mai.
4. C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?
No. Ho toccato i temi che desideravo. Avrei voluto parlare anche del dopo Chernobyl ma essendo stata messa in onda proprio quest’estate una serie televisiva fatta molto bene mi sembrava di ripetere un argomento che in questo periodo è già molto trattato.
5. Se Mirca Ferri dovesse utilizzare tre aggettivi per definire Sopravvissuti, quali userebbe?
Crudo, preciso, ispiratorio.
Seconda parte intervista
6. Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Per ritrovare una memoria storica che troppo spesso viene dimenticata o insabbiata. Per dare voce a coloro che voce nella società non possiedono.
7. A quale storia del tuo libro sei più legata e perché?
La storia a cui sono più legata è “Fiori di Cenere” poiché tratta di Bologna, città da me amatissima nonché capoluogo della mia regione. Desidero, attraverso questo racconto, che tutti i lettori si sentano dei superstiti al grave pericolo degli anni di piombo del nostro Paese.
8. Quanta verità c’è nelle storie che racconti?
Nessuna. Sono tutti racconti di fantasia. L’unica cosa reale è il nome dell’orfana di guerra. Era il nome della mia nonna materna.
9. Hai nuovi progetti? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?
Attualmente sto concludendo il mio tour “La ragazza con la valigia” dove ho portato tutti i miei testi in varie località d’Italia, specie Emilia, Toscana e provincia di Padova. A breve inizierò il terzo e conclusivo libro per la PAV EDIZIONI che chiuderà la trilogia di Lati scaleni e Direzione Ipotenusa.