Trama, recensione e commento libro Il contadino va a teatro di Filippo Piccioni
Il contadino va a teatro di Filippo Piccioni è un libro autobiografico. Lo scrittore racconta la messa in scena di Viddranu Sugnu, un’opera teatrale tratta dal libro Il bracciante di Berbaro di Marsala.
L’autore con questo libro vuole dare risalto al suo incontro da bambino con il cinema e il fotoromanzo: da qui parte tutto…
Attraverso le sue parole il lettore conoscerà aneddoti della sua infanzia, momenti complicati che ha dovuto affrontare ma anche attimi di conquista. Soprattutto capirà i sentimenti provati dal protagonista su vari temi, tra cui sull’adozione…
Trama libro di Filippo Piccioni
L’autore in questa opera racconta buona parte della sua vita. Dai difficili anni infantili alla maturità. Ci rende partecipi del trauma che lo ha segnato profondamente quando, ancora in quinta elementare si sentì annunciare dalla Maestra che, come parecchi altri bambini non avrebbe potuto continuare a studiare.
Ci racconta anche dell’età matura, del suo riscatto dalla povertà, della sua emancipazione e del momento di grande turbamento nel rivivere tutto questo attraverso l’esperienza teatrale.
Il suo testo incontrò l’interesse di Moni Ovadia, direttore artistico del Teatro Sollima di Marsala. Dopo infinite controversie Ovadia ottenne di far rappresentare l’opera la sera del Sabato Santo, nell’aprile del 2017.
Impegnato in un’altra rappresentazione, non poté però occuparsi dell’allestimento dello spettacolo. Solo grazie al coraggio di Francesco Torre, giovane regista e attore principale, fu possibile realizzarlo. L’altissima affluenza di pubblico premiò tutti coloro che avevano creduto in questo progetto e lavorato per portarlo in scena.
Il ruolo del protagonista, Filippo Piccione, fu affidato a due interpreti, lo stesso Francesco Torre e Alessandro Burzotta. I due raccontarono tutta la sua vita attraverso un dialogo che ne ripercorreva le tappe principali: l’abbandono forzato della scuola, il lavoro nei campi e la sua emancipazione.
Come lo scrittore stesso ammette, assistere da spettatore alla rappresentazione teatrale della sua vita ebbe su di lui un forte impatto emotivo, accresciuto dalla suggestiva atmosfera che accompagnava i momenti più toccanti.
Commento libro di Filippo Piccioni
Scrivendo Il bracciante di Berbaro di Marsala e trasformando la sua storia di vita in una rappresentazione teatrale, l’autore ha voluto creare ciò che egli stesso definisce un “rapporto circolare”. Un viaggio che tocca punti salienti: la nascita di un libro che è diventato testo per il teatro, per poi ritornare a essere nuovamente un libro rinnovato: Il contadino va a teatro.
Assistendo all’interpretazione della sua esperienza, Filippo Piccione ha potuto rivivere tutta la sua vita e ha avuto modo di vederla con gli occhi degli altri. Per gli altri la sua esistenza era una delle migliaia di vicende che hanno colpito gli strati più poveri della popolazione meridionale. Per lui che ha vissuto ogni minuto di quelle esperienze sulla propria pelle, passando attraverso ingiustizie sociali e soprusi era molto di più.
Un’esperienza che avrebbe potuto inasprire il suo carattere ma che lo ha reso un uomo colto, profondamente sensibile, capace. Tutto questo quando ormai i momenti più difficili erano solo un ricordo, mentre prendeva a cuore il dramma dell’adozione. Filippo Piccioni è stato così portato a descrivere con parole accorate le ingiustizie a carico di bambini innocenti.
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