Tra le rovine della grande fabbrica de Il Reverendo Stone: recensione libro

Citazione “Siamo stranieri in questo pianeta Che ci ostiniamo a chiamare casa Ma che casa nostra non è stato mai”.
Il Reverendo Stone
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Trama, recensione e commento libro Tra le rovine della grande fabbrica

Tra le rovine della grande fabbrica è un libro introspettivo, un inno alla Natura, all’opera sublime del Creato, scritto da Il Reverendo Stone.

L’uomo, invece, è visto e descritto come una “bestia famelica” che si lascia corrompere dal tempo baro e divoratore e dalla teknikè, dagli ingranaggi, dalla meccanica che non è teknè, la sublime arte che con la sua essenza corrobora e rigenera tutto.

Trama libro Tra le rovine della grande fabbrica de il Reverendo Stone

La Natura avvolge l’uomo con il proprio ciclo vitale.

L’uomo è avvolto, durante il corso della propria esistenza, dalla vita che è una “tro..”, ogni uomo “ è reso folle dal suo patetico personaggio”.
Il dolore fisico è terminale mentre, nell’uomo, quello morale e psicologico attanaglia l’anima, stritola dentro, macera il cuore e impedisce di respirare.

L’uomo è schiavo.
L’uomo è diventato schiavo degli stessi oggetti di cui lui è stato l’inventore, il costruttore.
Egli, figlio dell’argilla, non può nulla contro la Madre generatrice, contro l’infinito Universo.

Lui è prigioniero della fabbrica, dell’asfalto, è privo di libertà, è inerme contro il volo di un uccello, fosse anche un misero passerotto o il bel planare e virare di un airone in Cielo, un airone che va’ con le sue ali spianate incontro al sole ardente.

Nel mondo tutto si disfa a una velocità esponenziale e Il Reverendo Stone afferma di essere, e di avere la consapevolezza di essere, “solo un bambino con la barba bianca”.

È un bambino che cerca continuamente la cima del suo monte, che esiste, ma che l’adulto da quaggiù non riesce a vedere. Al contempo è un vecchio con la barba bianca che assapora i colori, i profumi, gli odori dell’ultimo scampolo della propria vita.

Commento libro

Questo libro, Tra le rovine della grande fabbrica, nella profondità della sua riflessione, lascia nell’uomo un grande senso di acredine, di rabbia, d’angoscia, di melanconia per la propria esistenza, per i progetti della propria vita:
“Hai creduto davvero
Che tutto avesse un senso
Che bastasse provarci davvero
Che bastasse provarci più forte.

Un libro forte, sconvolgente, intenso, che fa riflettere.

Recensione libro di Pollyanna

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Recensione scritta da

Concetta Padula

Presentazione Pollyanna Una risata dirompente, la visita inattesa di un caro amico, la lettura di un buon libro. Nell’arco della giornata, c’è sempre un piccolo-grande motivo per essere felici.

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