Trama e recensione libro Next stop Anagnina di Meri Jo
Next stop Anagnina di Meri Jo è un libro intelligente, una sorta di analisi sociale fatta con ironia.
La giovane scrittrice eritrea Meri Jo, studiando e lavorando a Roma, viene catapultata nella vita frenetica della metropoli capitolina.
Accogliendo le rimostranze e il biasimo che lei stessa, i turisti, i lavoratori, gli studenti provano spostandosi in metropolitana, analizza in modo particolare il tragitto che la metro A percorre: Anagnina-Termini.
Recensione libro Next stop Anagnina di Meri Jo
Entrando in metropolitana, ogni passeggero sembra debba scrutare con occhi e riflessi attenti il proprio “nemico”. E così la scrittrice del libro Next Stop Anagnina divide questo originale, ironico e divertente vademecum in piccoli e brevi capitoli nei quali analizza le varie fasi del kit della sopravvivenza dei viaggiatori.
Meri Jo sostiene che sia possibile comprendere, in base allo status sociale del passeggero, il tipo di comportamento che assumerà interagendo e relazionandosi con gli altri.
La scrittrice “gioca” con i viaggiatori. Solamente guardando le loro calzature, riesce a creare un prototipo sociale.
Gli scarponi antinfortunistici sono dell’uomo tipo operaio.
Le scarpe ben lucidate nere e a punta sono dell’impiegato cupo e insoddisfatto, intrappolato nella routine quotidiana, e intorno a lui aleggia una perenne nuvola di melanconia e di stress.
Poi, il tacco 9 o 12 è della donna in carriera sempre tesa, sempre impegnata a fare un passo avanti.
E… ancora i sandali, gli infradito, le scarpe da tennis e da ginnastica, le scarpe con gli strass, quelle all’ultimo grido ecc…
E’ possibile delineare la fisionomia e la toponomastica dell’utente tipo anche in base alla posizione che occupa in metrò. In genere il turista si posiziona a ovest ed è sempre attento e sgrana gli occhi, è impacciato, non sa se guardare le bellezze paesaggistiche o con una cartina in mano deve essere pronto a orientarsi nell’urbs, sempre e a ogni costo.
Commento libro di Meri Jo
Questo libro assume una grande valenza sociologica perché ha la capacità di farci riflettere su uno spaccato della quotidianità degli abitanti di Roma. Dei loro continui spostamenti in metrò; in questo caso viene analizzato e preso in considerazione il tragitto più comune e più vissuto, quello Anagnino che rappresenta il topos cittadino.
Roma è divisa in dieci zone e queste parti cittadine vengono attraversate dai mezzi pubblici per 12 mesi all’anno, 7 giorni su 7 e h24.
Meri Jo analizza, con una punta di velata ironia, i vari e diversi approcci relazioni e interazioni che ragazzi, adulti e anziani hanno quando il portellone si spalanca, tipo Mar Rosso per Mosè, per far defluire tutti dentro o far scendere tutti a terra.
Recensione libro scritta da Pollyanna