Recensione Libro.it intervista lo scrittore Antonio De Cristofaro autore del libro Lucrezia Borgia, Duchessa di Ferrara
1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro Lucrezia Borgia Duchessa di Ferrara, cosa diresti?
Direi che è il ritratto più veritiero che io abbia potuto fare della protagonista, scevra da tutti gli orpelli che le sono stati attribuiti ingiustamente.
2. Da dove nasce l’ispirazione per questo libro che racconta la vita burrascosa di Lucrezia Borgia.
Nasce principalmente dalla mia passione per la storia e per le figure più rappresentative delle varie epoche.
Inoltre, ero partito con l’idea di scrivere una storia di un personaggio femminile, la scelta si era ridotta a tre grandi donne del passato, una era Eleonora, duchessa d’Aquitania, unica donna ad essere stata regina sia di Francia che d’Inghilterra, prima moglie di Luigi VII di Francia e poi di Enrico II Plantageneto, re d’Inghilterra. La seconda era Ipazia, figlia di Teone d’ Alessandria, matematico e filosofo, anch’essa matematica e filosofa, considerata la prima donna scienziata della storia, morta tragicamente, e poi Lucrezia Borgia, la quale, in una notte in cui non riuscivo a prendere sonno, mi venne in sogno rincorrendomi supplicando di scrivere la sua storia. E fu così che mi decisi a scrivere la sua vita.
3. Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Vorrei che i lettori apprezzassero lo sforzo che ho fatto per rendere giustizia alla protagonista, cercando di descriverla nelle sue mansioni quotidiane, come una donna comune, perfettamente calata nel suo tempo, e pur tuttavia una antesignana in molti campi. Vorrei che si sfatasse il mito di una donna avvelenatrice e assetata di sangue, dedita alle sfrenatezze come una Messalina del Rinascimento, che in realtà non ha mai albergato nel suo animo. Vorrei che rimanesse questo segno nel lettore che si trovasse ad affrontare la lettura del mio romanzo.
4. Avresti voluto aggiungere altri aneddoti al libro quando lo hai letto dopo la pubblicazione?
Non proprio, credo di avere fatto del mio meglio, secondo il piano iniziale che mi ero proposto di seguire, quando ho iniziato a studiare la storia del personaggio. Per la verità ho deluso qualche mio lettore, poiché pensava di trovare conferme sulle molte dicerie che su erano stratificate nel corso dei secoli. Però, io credo di essermi avvicinato il più possibile alla verità storica della figura di Lucrezia.
5. Se Antonio De Cristofaro dovesse utilizzare tre aggettivi per definire Lucrezia Borgia, quali userebbe?
Intelligente, determinata e sensibile.
5 bis. Ci vuoi dire anche i tre aggettivi che attribuiresti al tuo libro?
Interessante, veritiero e appassionato.
6. Perché credi si debba leggere il tuo saggio/romanzo?
Beh, credo che la ragione principale sia quello di avvicinarsi a un personaggio così controverso e discusso, per capire come sono andate veramente le cose, e se tutte le maldicenze su Lucrezia abbiano o no un reale fondamento storico.
7. Hai nuovi progetti? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?
Sì, certo, sto appena terminando di scrivere un nuovo libro, si tratta della storia romanzata di Giulio Cesare. Quindi, mi cimento ancora con la figura storica di un preminente personaggio della storia romana, italiana ed europea. Il fatto che segua in successione il libro su Lucrezia Borgia è solo una casualità, non è stato voluto, anzi, è tutto il contrario, i due libri nascono in tempi molto diversi tra loro.
Lucrezia Borgia è stato pensato e scritto molto tempo prima di questa mia ultima opera. Però, il caso e le coincidenze hanno fatto sì che uno seguisse l’altro. Spero che possa suscitare lo stesso interesse e venga accolto dal pubblico dei lettori favorevolmente, così come è stato per Lucrezia Borgia.
8. Qual è il romanzo che hai letto e ti ha più colpito emotivamente in quest’ultimo anno?
Ne ho letti parecchi, però se devo nominarne uno direi quello che letto per ultimo in ordine di tempo :”L’uomo che sussurrava ai cavalli”, di Nicholas Evans.
9. Quale libro Antonio De Cristofaro non consiglierebbe mai a nessuno?
Beh, io direi, come ha detto qualcuno di cui non ricordo il nome, “tutti i libri andrebbero letti”, se poi mi chiede quale genere non amo di sicuro, questo è l’horror.
10. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
La domanda è: “Chi te lo ha fatto fare?”
Vuole sapere anche la risposta?
Il bisogno di esprimere me stesso nell’unico modo in cui sono capace, dovuto principalmente al mio sviscerato amore per la lettura, che pian piano mi ha spinto verso la scrittura, in questo sta il senso del mio scrivere: dare la propria visione dell’uomo e del mondo che lo circonda, con tutto quello che comporta la fatica del vivere.