Trama romanzo e recensione libro La fabbrica di Joanne Ramos
La fabbrica di Joanne Ramos è un libro che ho incontrato per caso lungo il mio cammino di lettrice. Un romanzo che pur non avendo scelto personalmente mi ha tenuto sveglia per molte notti.
Dopo un passo lento iniziale, sono stata completamente catturata da questa storia un po’ surreale, ma non molto lontano dalla verità verso cui stiamo tendendo.
Pubblicato dalla casa editrice Ponte alle Grazie nel 2019 questo romanzo ha un richiamo, anche se lontano a un’altra loro pubblicazione: Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood.
Da racchiudere nel genere distopico, questo libro vi farà arrabbiare, commuovere e sveglierà, soprattutto nelle donne, la voglia di contrastare un certo tipo di potere.
Già solo per i sentimenti che suscita questo libro è da leggere assolutamente.
Recensione libro La fabbrica di Joanne Ramos
Protagonista de La fabbrica è Jana, una ragazza delle Filippine che è emigrata negli Stati Uniti. È una mare single alle prese con le tante difficoltà di crescere una figlia da sola, in un Paese in cui ancora non si vedono buoni cambiamenti per lei.
In cerca di stabilità economica, per dare a se stessa, ma soprattutto a sua figlia piccola un futuro migliore entra a Golden Oaks. Si tratta di una residenza, all’apparenza magnifica, che ospita madri surrogate. Saranno loro a realizzare il grande sogno di famiglie facoltose che non possono o non vogliono affrontare la gravidanza, ma desiderano avere almeno un figlio.
Se la clientela è ricca, è ovvio che anche chi presta il proprio servizio lo diventerà, perché il compenso è molto alto. Lì le ragazze vengono seguite con grande cura, non per l’amore che si nutre nei loro confronti, ma per il frutto che daranno e per i soldi che procureranno alla residenza.
A gestire questa grande fabbrica di bambini è una donna che pensa solo agli affari, che progetta nuovi cambiamenti affinché la struttura diventi la più desiderata in America.
Golden Oaks è una vera e propria prigione, sono tanti i divieti, moltissime le cure e le attenzioni da avere, ma le ragazze che lavorano lì ne hanno bisogno.
Sorvegliate in ogni loro gesto, spiate e monitorate, le ragazze aspettano solo di vedere compiere il grande miracolo da cui dovranno poi staccarsi.
A Jana, così come a tutte le altre ospiti non sono concesse visite, non si può uscire e si devono quasi interrompere tutte le comunicazioni con l’esterno. Ci vuole riservatezza e attenzione. Non è facile, soprattutto quando hai una figlia piccola di cui vorresti prenderti cura, ma Jana stringe i denti e prosegue…
Quali saranno le conseguenze? Come si concluderà la sua storia e quella delle tante sue colleghe povere e disperate?
Commento libro di Joanne Ramos
Scelta o costrizione? È questa la prima domanda che salta in mente leggendo La fabbrica. Quante donne decidono la strada da intraprendere? Quante donne invece per necessità soccombono alle richieste di una società che pretende sempre più dalle femmine?
Come sempre si scopre che la risposta esatta non esiste, che forse è la commistione di entrambe. Alcune donne scelgono, altre vengono scelte dalla vita per quel ruolo per bisogno. Oppure perché non sanno cosa altro fare, perché non hanno la forza sufficiente per contrastare e si lasciano fagocitare.
È vero che il denaro può comprare ogni cosa? Può soddisfare qualsiasi necessità? Questi sono altri interrogativi che affollano la mente durante la lettura drammatica e coinvolgente del libro La fabbrica.
Potere e desiderio di riscatto, ricerca d’indipendenza e sfruttamento, il desiderio di vivere in un mondo migliore per sé fanno di questo romanzo di Joanne Ramos un libro toccante, originale e molto molto scomodo.