Trama romanzo, recensione libro e commento Le facce della menzogna di Mariano Fontaine
Le facce della menzogna dello scrittore emergente Mariano Fontaine è un thriller dal passo differente dal solito. Già la copertina attira con i suoi colori e l’occhio da Grande Fratello.
Un thriller che ha un richiamo al noir, con tinte pulp e una violenza dominante. Un libro che dalle prime pagine sembra portare il lettore in un romanzo dal tratto americano, di quelli in cui l’oscurità e il male sono i protagonisti.
Il libro è ambientato a Boston e con un ritmo incalzante coinvolge pienamente nella storia.
Recensione libro Le facce della menzogna di Mariano Fontaine
Il buono e il cattivo, uno sulle tracce dell’altro. L’agente dell’FBI Jonathan Smith e il folle omicida Dave McCage. Quest’ultimo è evaso dal carcere, ha una mente labile, anzi sarebbe meglio chiamarlo con il suo nome: è un pazzo psicopatico che cerca le sue vittime come se fosse cibo per la sua anima. Le cerca con ingordigia, famelico, come se non riuscisse mai a saziarsi.
Nulla è scontato, nulla è come sembra, le tracce da seguire sono tante, confondono… chi avrà la meglio in questa corsa contro il tempo?
Commento libro di Mariano Fontaine
Tra violenza, ambientazioni decadenti e luoghi abbandonati abitati da personaggi inquietanti il libro appassiona sia per il genere, sia per il modo in cui è scritto.
Le facce della menzogna mette in evidenza il degrado dei luoghi, la banalità del male, la debolezza dell’anima e l’essere diabolici di alcune persone. E poi violenza che spinge una mente già labile a gesti estremi. La fragilità sociale viene portata a galla magnificamente dallo scrittore Mariano Fontaine.
L’autore, infatti, non solo riesce a creare personaggi credibili e ben descritti psicologicamente, ma li inserisce in un ambiente degradato, corrotto, in cui dilaga un disagio sociale che segna le storie personali dei protagonisti.
Il ritmo è incalzante, il linguaggio a tratti volgare, la violenza rende crudo questo romanzo e i racconti che riguardano i protagonisti mostrano le loro ombre interiori.
Mariano Fontaine è stato molto bravo a curare la trama de Le facce della menzogna, a non dare per scontato nulla, a far parlare i suoi attori.
Sicuramente è stato un buon manovratore dei fili, come se avesse usato dei burattini per raccontare la storia che aveva in mente senza lasciarsi sopraffare dai suoi personaggi.
Personalmente avrei preferito più dialoghi, ma il contorno, l’ambiente, le descrizioni e i fatti narrati sono davvero ben pensati.