Recensione Libro.it intervista la scrittrice Ornella Gatti autrice del libro Se lo sguardo è da un oblò
1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro Se lo sguardo è da un oblò, cosa diresti?
E’ una costatazione di quanto vissuto durante la vita, evidenziando le diverse circostanze che hanno risuonato con gli stati d’animo dei singoli momenti, con conseguente riflessione riassuntiva della propria interiorità.
2. Da dove nasce l’ispirazione per questo libro in cui c’è tanta ricerca interiore ma anche la necessità di affrontare temi sociali?
L’ispirazione di ogni poesia nasce dall’esigenza di fissare quei momenti che fanno nascere determinati sentimenti rispetto al vissuto quotidiano; pertanto la raccolta è come la visione di un film. La vita di ogni essere umano è per me una priorità assoluta, necessariamente mi soffermo in ogni ambiente sociale discriminato.
3. Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Purtroppo oggi, la frenetica quotidianità ci porta ad una superficialità, all’ignoranza di quanto ci circonda, portandoci a credere che qualcosa sia di nostra competenza solo quando ci coinvolge. La nostra storia aveva, nella collaborazione reciproca, nella fratellanza, nel rispetto l’un dell’altro, la virtù di vita. L’esperienza dell’amico diveniva l’esperienza propria, la difficoltà del vicino si affrontava insieme, la ricostruzione di quanto distrutto era meno faticosa a più mani, i modesti mezzi di sopravvivenza, la scarsa disponibilità d’istruzione, hanno fatto cercare il vero cambiamento, soprattutto nel modo di vivere dando un senso comune alla stessa vita. In sintesi “ maggiore attenzione” al nostro prossimo.
4. C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?
Averlo pensato ed averlo pubblicato è già quanto necessario, come appena detto, è il nostro univoco punto di vista che associato ad ogni altra opinione genera un pensiero rivoluzionario, per cui liberare da ogni condizionamento chi s’immerge nella lettura, fa scaturire la sincerità d’animo, quella che oggi è venuta meno con l’omologazione di stereotipi indotti da media sempre più condizionanti e sempre più distruttivi delle singole personalità.
5. Se Ornella Gatti dovesse utilizzare tre aggettivi per definire Se lo sguardo è da un oblò, quali userebbe?
Profondo! Come l’elemento principale del libro, il mare. Vero! Come la narrazione di fatti accaduti che hanno fatto risuonare le emozioni spesso ammutolite. Rivoluzionario! Chi esprime dei veri sentimenti nella quotidianità, ormai, è considerato anormale. Invece l’astenia, indolenza generale attuale, l’accettazione passiva di quanto ci circonda, è l’omicidio della rivoluzione intesa come energia di vita, di cambiamento congiunto alle nuove circostanze di vita.
6. Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Nella vita, proprio per renderla tale, dobbiamo concederci dei momenti di riflessione, l’introspezione è fondamentale per conoscerci, per uscire dal nostro bozzolo e rinascere farfalle. La lettura è un suggerimento a porci domande, valutare circostanze, per essere vivi anche con i propri limiti, evitando di doverci vergognare di aver vissuto nella menzogna di una “non vita”, offendendo chi non l’ha potuta vivere.
7. Ornella Gatti ha nuovi progetti? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?
Tutto continua, comunque, mai mettere limiti…
8. Qual è il romanzo o il libro di poesie che hai letto e ti ha più colpito emotivamente in quest’ultimo anno?
Mi emoziona, sopra di tutti, “ Lungo petalo di mare” di Isabel Allende. “lungo petalo di mare e vino e neve, con un nastro di schiuma bianca e nera” nei versi di Neruda.
9. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?
Oltre il mio…? Ogni libro che alla cinquantesima pagina risulti ripetitivo e noioso.
10. Adesso è arrivato il momento per porti da sola una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Chi è il “Misero Uomo, descritto nel tuo libro? Un uomo esperto nella sua materia, ma talmente carico di presunzione e arroganza, talmente pieno di sé, da essere capace di mentire e truffare una verità, da lui stesso insegnata, per una sua personale rivalsa. E di persone così purtroppo, ne ho conosciute tante.