La redazione del sito Recensione Libro.it intervista lo scrittore Giampaolo Galli autore del libro “Matanza”
1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Matanza”, cosa diresti?
Ispirato a un fatto realmente accaduto durante la rivoluzione messicana, “Matanza” racconta una vicenda tragica, di oppressione, speranza e riscatto. L’odio che infiamma i conflitti civili, non fa distinzioni fra torti e ragioni, colpevoli e innocenti, e travolge chiunque. Riportare alla luce questa strage dimenticata, diventa anche un modo per ricordare che il male è insito nella natura umana, e che le prime vittime di ogni guerra sono sempre l’innocenza e la verità.
2. Da dove nasce l’ispirazione per questo libro in cui la Storia si fonde con le vicende di Juana?
Da sempre nutro una grande passione per la storia del Messico e del West americano, luoghi nei quali prediligo ambientare i miei romanzi. La scoperta dell’eccidio di Torreón è stata del tutto casuale, frutto di ricerche personali sul periodo della Rivoluzione Messicana. Le fonti che riportavano questo episodio erano quasi tutte in inglese e spagnolo, mentre in italiano non esisteva praticamente nulla al riguardo. Decisi quindi di far conoscere questa drammatica pagina di storia e di proporla al pubblico in forma di romanzo.
3. Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
C.S. Lewis scriveva che “leggiamo per sapere di non essere soli”, e in un periodo nel quale la pandemia ci ha costretto all’isolamento forzato, all’angoscia e a una certa autocommiserazione, la lettura rimane un antidoto fortissimo per contrastare tutto ciò.
Se è vero che negli scritti degli altri ricerchiamo un riscontro alle nostre esperienze, paradossalmente, anche un romanzo così cupo e feroce può scatenare un effetto liberatorio ed esorcizzante, connettendo il lettore a una realtà ben più drammatica di quella attuale. “Matanza” è un viaggio in una terra esotica, dilaniata dalla guerra civile, dove la brutalità dell’azione umana sublima nella bellezza di una natura selvaggia e impassibile.
Vorrei che il lettore riesca ad apprezzare questo forte contrasto tra bene e male, che ho cercato di infondere al romanzo anche nelle sue pagine più buie. Non si è trattato di una ricerca estetica, ma di una concezione sulla vita, intesa come alternanza di oscurità e luce, dove il dolore di oggi è la felicità di ieri, e speriamo di domani.
Seconda parte intervista scrittore
4. C’è qualcosa che Giampaolo Galli avrebbe voluto aggiungere al libro, quando lo ha letto dopo la pubblicazione?
Avrei desiderato prolungare l’ultima parte del racconto, relativa al viaggio attraverso il deserto di Chihuahua, ma più per un bisogno interiore, che per fini narrativi. Scrivendo un romanzo, è inevitabile che l’autore trasferisca ad alcuni personaggi il proprio bagaglio di vita vissuta, fatto di esperienze, ricordi o sentimenti. I luoghi descritti nella parte conclusiva del libro li ho visitati di persona a metà degli anni ’90 e i protagonisti della storia, seppure inventati, diventano dei piacevoli compagni di viaggio dai quali diventa difficile separarsi.
5. Se Giampaolo Galli dovesse utilizzare tre aggettivi per definire “Matanza”, quali userebbe?
Avvincente, feroce, epico.
6. Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Gran parte delle situazioni descritte nel romanzo, non si sono esaurite all’interno del contesto storico dell’epoca, ma perdurano tutt’oggi tra le società meno evolute, nei conflitti dimenticati, nelle sacche di povertà e ignoranza disseminate negli angoli più remoti del pianeta. Attraverso la vicenda personale della protagonista, il libro racconta una storia accaduta più di un secolo fa, ma estremamente attuale, proponendo tematiche ancora irrisolte, che vanno dalla violenza sulle donne al dramma della schiavitù, dalla propaganda politica all’odio razziale.
La Rivoluzione Messicana, che in dieci anni ha causato più di un milione e mezzo di vittime, è stata la prima grande guerra civile del ‘900, un secolo dominato dai conflitti su scala globale e dai regimi totalitari, e capirne oggi le cause, significa anche sollevare un velo sulla nostra storia più recente.
In generale consiglierei “Matanza” a un pubblico adulto, amante delle storie a tinte forti, e in particolare agli appassionati del West, della storia moderna e del romanzo di guerra e d’avventura.
7. Hai nuovi progetti? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?
Oltre alla narrativa collaboro con il regista Daniele Nicolosi per soggetti cinematografici e sceneggiature. Attualmente ho in cantiere alcuni progetti che vanno dall’horror alla science-fiction. Purtroppo il cinema continua a soffrire molto in questo periodo a causa della pandemia, ed è quasi impossibile fare previsioni o dare delle tempistiche attendibili. Il progetto più vicino è uno short movie di genere cyberpunk, ambientato in una location molto suggestiva, e che contiamo di poter girare quest’anno. Per quanto riguarda la narrativa, invece, sto scrivendo un nuovo romanzo western ambientato tra Stati Uniti e Messico a fine ‘800.
8. Qual è il romanzo che hai letto e ti ha più colpito emotivamente in quest’ultimo anno?
Direi L’ultima spiaggia, un romanzo post apocalittico scritto da Nevil Shute nel lontano 1957. Narrato con un tipico stile british, è forse l’opera che mi ha lasciato il segno più profondo. Il libro racconta le vicende di una comunità nel sud dell’Australia, in attesa dell’arrivo di un’enorme nube radioattiva che ha già avvolto il resto del pianeta. Il finale è angosciante e getta un’ombra sinistra sui destini dell’umanità.
9. Quale libro Giampaolo Galli non consiglierebbe mai a nessuno?
Ci sono libri che non consiglierei ad alcune persone, magari particolarmente sensibili a certi temi o situazioni, ma ciò non significa che l’opera in sé non abbia alcun valore, tutt’altro! Per esempio, pur essendo un amante del thriller, ho avuto serie difficoltà con American Psycho di Bret Easton Ellis, un romanzo terribile e geniale al tempo stesso, una vera e propria discesa nell’inferno della follia. Confesso di aver saltato un paio di pagine… e sono uno che nemmeno al cinema chiude gli occhi!
10. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Che superpotere vorresti avere? – Quello di volare.