Recensione Libro.it intervista la scrittrice emergente Tina Calbi del libro “Storia di noi”
Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Storia di noi”, cosa diresti?
È una storia d’amore, dalla prima all’ultima parola, su questo non c’è dubbio. Ogni storia d’amore può sembrare uguale a tutte le altre. In fondo ci sono sempre due persone che si amano, si odiano, si rincorrono, si lasciano, si feriscono e si cercano. “Storia di noi” non fa eccezione a questo clichè. Quello che davvero la rende diversa è che per una volta ascoltiamo la famosa “altra campana”, cioè quello che dice e pensa l’altro, quando accade qualcosa. Nella sua somiglianza a tutte le altre, questa storia ha, quindi, questa diversità: assistere all’altro modo di raccontare la stessa storia. È un romanzo a due voci: i due protagonisti, Amanda e Nicola, si alternano nella narrazione e ogni capitolo, pur partendo dagli eventi del precedente, aggiunge qualcosa di nuovo che nasce proprio dall’unicità di chi vive l’esperienza.
Da dove nasce l’ispirazione per questo romanzo che racconta la necessità di un amore a volte doloroso?
L’ispirazione nasce dalla vita di tutti i giorni, dalle esperienze dirette e indirette, dai racconti ascoltati e dalle persone incontrate, c’è dentro tutto e chiunque. L’idea di partenza è proprio nell’incomprensione. Nel groviglio che ognuno di noi porta dentro fino a renderci incomprensibili agli occhi altrui. A volte è come parlare lingue diverse e non basta amare per capirsi.
Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Mi piacerebbe che ognuno riuscisse a trovare una parte di se stesso dentro gli avvenimenti narrati. Questo potrebbe servire a sentirsi meno soli e meno disperati nella propria sofferenza.
Cosa hai provato durante la scrittura di questo libro?
Scrivere è sempre terapeutico, ma per terapia non intendo il punto di arrivo, il benessere inteso come stare bene, intendo il percorso. Scrivere questo romanzo è stato, per me, essere di volta in volta i due protagonisti, schierarsi dalla parte di Amanda e poi da quella di Nicola, capirli, comprenderli nel loro intimo e giungere alla conclusione che non esiste una posizione giusta o sbagliata, che ognuno di noi è giusto, e inevitabile, in quanto risultato finale delle sue esperienze di vita e del suo contesto.
C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando lo hai letto in seguito alla pubblicazione?
Avrei voluto non dover lasciare i protagonisti. Confesso che a volte mi capita di pensare a loro, come se la loro vita proseguisse in un’altra dimensione, come se ci fosse un seguito vero al finale della favole, al “vissero felici e contenti”.
Se Tina Calbi dovesse utilizzare tre aggettivi per definire “Storia di noi”, quali userebbe?
Sorprendente, profondo, incisivo.
Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Perché ognuno ha bisogno di una buona dose di emozioni.
Tina Calbi ha nuovi progetti? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?
Lo rivelo pubblicamente qui per la prima volta: sto lavorando al seguito di “Storia di noi”.
Qual è il romanzo che hai letto e ti ha più colpito emotivamente in quest’ultimo anno?
Non è un romanzo recente, ma mi è piaciuto molto “L’invenzione di noi due” di Matteo Bussola.
Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?
Non esiste un libro “sconsigliabile” in assoluto, perché ogni scritto può essere adatto a qualcuno in qualche momento specifico della propria vita. Sconsiglierei solo i testi scritti male, sgrammaticati o informi.
Adesso è arrivato il momento per porti da sola una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Prima il sogno era pubblicare un libro, realizzato questo cosa rimane? Che il mio libro diventi un film!