Recensione Libro.it intervista lo scrittore Massimiliano Irenze autore del libro “Smartphone delle mie brame. Psicologia dell’età moderna”
Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Smatphone delle mie brame. Psicologia dell’età moderna”, cosa diresti?
Lo definirei un tentativo di allargare la coscienza del lettore riguardo al nostro vivere sociale e non, incentivando lo sviluppo del suo pensiero critico.
Da dove nasce l’idea che ti ha spinto a scrivere quest’opera così attuale sul malessere della società?
Una volta specializzatomi in psicoterapia, volevo condividere le nozioni acquisite. Dato che intorno vedo veicolare, con forza, dai media messaggi nocivi, ho voluto metterne in circolo di positivi.
Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
La cosa più semplice è lasciarsi trasportare dalle pulsioni ed è ciò che la società sta facendo. Quello che promuovo è lo sforzo opposto: prendere per mano il bambino capriccioso che è in noi e guidarlo attraverso la nostra parte più matura e consapevole, che però va coltivata.
Cosa hai provato durante la scrittura di questo libro?
Tanta frustrazione, esplorando certe forze sociali malsane che sembrano andare di moda, ma anche tanta determinazione nel voler fare la mia parte, nel fornire alternative a tutto questo. A prescindere da dove arriverà il mio messaggio.
C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere all’opera, quando l’hai letta in seguito alla pubblicazione?
La società cambia sempre e anche la mente non sta mai ferma, per cui è naturale che emergano nuovi spunti a posteriori. Ma lo ritengo abbastanza esaustivo per ciò che riguarda il momento.
Se Massimiliano Irenze dovesse utilizzare tre aggettivi per definire “Smartphone delle mie brame. Psicologia dell’età moderna”, quali userebbe?
Panoramico, profondo, propositivo.
Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Spesso siamo agiti da pulsioni inconsce che razionalizziamo a posteriori. Crediamo di conoscerci ma non siamo consapevoli delle profonde motivazioni che ci spingono ad agire in un senso anziché un altro. Il libro incentiva l’introspezione e al contempo la comprensione dei fenomeni sociali che ci circondano e ci attraversano.
Hai nuovi progetti? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?
Attualmente no. Sto tirando il fiato dopo questa corposa riflessione .
Qual è il romanzo che hai letto e ti ha più colpito emotivamente in quest’ultimo anno?
Viaggio al termine della notte di Celine.
Quale libro Massimiliano Irenze non consiglierebbe mai a nessuno?
È troppo soggettivo. Posso dire che non amo i romance, anche quando camuffati da thriller o altro.
Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Come mai c’è tanta infelicità nel mondo?
Perché ci siamo fraintesi. Abbiamo costruito le fondamenta della nostra cultura in epoche in cui eravamo rozzi e ignoranti e in seguito non abbiamo più avuto il coraggio per emanciparcene, decostruire e ricostruire tutto da capo.