Trama romanzo “Un uomo solo” di Christopher Isherwood

Trama Un uomo non più giovane perde il suo compagno, morto in un incidente. La sua vita cambia. E' un uomo solo, estraneo alla vita, con il bisogno di appagare il suo amore ed ogni suo desiderio. Un romanzo sui rapporti omosessuali.
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Di cosa parla “Un uomo solo” di Christopher Isherwood

George, protagonista del libro “Un uomo solo” di Christopher Isherwood, è un professore che non si può considerare giovane, proveniente dall’Inghilterra e vive in California. Sono trascorse ventiquattr’ore in apnea, ore strane in assenza del suo compagno Jim, appena morto in un incidente. L’amica Charlotte gli sta accanto, i vicini vociferano e sospettano, mentre sale una rabbia ingestibile.

George si rende conto che tutti i romanzi letti sono inutili. Niente ha più senso, ma contemporaneamente prova anche il forte desiderio di avere un corpo giovane che ha appena visto, ma sembra già troppo tardi per poterlo sfiorare.

“Un uomo solo” è un insieme di sentimenti contrastanti con una radice comune: la solitudine. Solo perché sembra non esserci tempo, perché si è stranieri, lontani, abbandonati, perché si ha l’esigenza di amici veri, perché il proprio amato non c’è più.

Romanzo scritto nel 1964, considerato uno dei libri più interessanti scritti su una storia omosessuale. Da questo libro è stato tratto il film diretto da Tom Ford “A sigle man”.

Se l’obiettivo di uno scrittore è quello di racchiudere in poche parole immagini semplici che però evocano sentimenti forti, Christopher Isherwood nel libro “Un uomo solo” ci è riuscito. Sembra cogliere le scene più significative in scatti fotografici che attestano il passaggio. Momenti quotidiani che non lasciano indifferenti, ma toccano il profondo, danno un senso ad ogni gesto.

Quarta di copertina libro

Già negli anni Trenta, quando scrisse “Addio a Berlino”, Christopher Isherwood sosteneva di voler trasformare il suo occhio di romanziere nell’obiettivo di una macchina fotografica. Ma per lungo tempo – attraverso libri molto diversi fra loro, e spesso segnati dai personaggi fittizi o reali che raccontavano l’intenzione rimase una di quelle fantasticherie stilistiche che spesso gli scrittori inseguono per tutta la vita senza realizzarle mai. E invece nel suo ultimo romanzo – questo – Isherwood trasforma una giornata nella vita di George, un professore inglese non più giovane che vive in California, in un’asciutta, e proprio per questo struggente, sequenza di scatti.

Non è una giornata particolare per George: solo altre ventiquattr’ore senza Jim, il suo compagno morto in un incidente. Ventiquattr’ore fra il sospetto dei vicini, la consolante vicinanza di Charlotte, la rabbia contro i libri letti per una vita ma ormai inutili, e il desiderio di un corpo giovane appena intravisto ma che forse è già troppo tardi per toccare. Quanto basta per comporre un ritratto che non si può dimenticare, e che alla sua uscita sorprese tutti, suonando troppo vero per non essere scandaloso.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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