Di cosa parla “Non ho problemi a credermi” di Alessandra Galdiero
“Non ho problemi a credermi” il terzo romanzo di Alessandra Galdiero racconta di un amore sconvolgente. Un amore che sradica dalle proprie convinzioni, e trasforma una vita già incanalata verso il futuro, in un laboratorio di emozioni.
“Non ho problemi a credermi” è scritto in prima persona, e sembra essere un dialogo/monologo con la propria coscienza, che però guarda anche fuori da se stessi.
Alessandra Galdiero parte da sé per descrivere un amore passionale, che trascina la protagonista del romanzo in un vortice di emozioni stupende e profonde. La paura di lasciarsi andare a qualcosa di così immediato ed irruento viene spazzata via dall’irrazionalità del sentimento.
La protagonista sembra temere e desiderare l’instabile certezza che il nuovo sentimento porta con sé.
Seconda parte trama
Ma il romanzo di Alessandra Galdiero, oltre alla descrizione dell’amore nelle sue strane vesti, si muove attraverso situazioni reali che fanno da contorno alla storia centrale. In seguito al ricovero in ospedale per una tachicardia arrivata all’improvviso, la protagonista riprende la sua analisi, si guarda intorno e cerca di comprendere il senso di tante cose.
Racconta della situazione di precariato che condivide con le colleghe, divenute poi amiche e coalizzate in modo divertente e incazzato contro il sistema che le costringe ad accettare un lavoro frustrante e mal retribuito. Ma bastano quattro chiacchiere davanti ad un caffè, una risata comune e la vita torna a scorrere e ad essere anche bella.
Ed è proprio qui che il libro si apre ad una dimensione più ariosa, evidenziando come l’amore sia una costante presente in tutti i rapporti sociali, quando sono reali e leali. Ed è qui che la Galdiero riempie le pagine con le emozioni quotidiane, dando il giusto risalto a gesti che troppo spesso consideriamo di routine, ma che invece portano un sentimento enorme e stupendo.
“Non ho problemi a credermi” non è soltanto una storia d’amore, ma è la storia di un amore nella sua essenza. Come se questo devastante sentimento, con la sua bellezza e il suo dolore infinito, fosse una lente colorata attraverso la quale guardare il mondo che, per quanto se ne dica, appare sempre più bello e vivibile quando è osservato con gli occhi dell’amore.
Un romanzo bello, scritto in modo diretto, stupendamente sincero, arricchito dai quadri appositamente dipinti dal pittore Rinedda per questo romanzo, e che trascina fino all’ultima pagina, attraverso mille sussulti dell’anima.