Di cosa parla “Scene dalla vita di un villaggio” di Amos Oz
Il libro “Scene dalla vita di un villaggio” di Amos Oz ci conduce alle porte un un villaggio pittoresco d’Israele. Un uomo capita per caso in questo luogo Tel Ilan. C’è pace, sembra che ci sia una quiete atavica, ma è solo apparenza. Nello spazio di quel territorio respirano segreti, sgorga il sangue, avvengono fatti inquietanti.
Ed è proprio il viaggiatore che deve cercare di addentrarsi nei vari misteri per svelarli.
Benni Avni, il sindaco del villaggio, riceve un biglietto scritto dalla moglie in cui gli dice che non si deve preoccupare per lei e nonostante lui la cerchi dovunque, la donna non si trova.
E non si conoscerà mai neanche l’identità di una donna particolare che un giorno appare dinanzi a un’agenzia immobiliare. Né si saprà mai cosa è accaduto al nipote della dottoressa Steiner che doveva arrivare con l’ultimo pullman al villaggio, ma non è mai giunto. “Scene dalla vita di un villaggio” è proprio questo: l’incomprensione, il mistero.
C’è qualcosa di strano che è accaduto agli abitanti del villaggio, come se qualcosa non fosse stato assorbito dalle loro memorie. Ma esiste, deve esistere per forza da qualche parte, negli oggetti, nei ricordi, negli scantinati, la rivelazione.