Di cosa parla “Bastone bianco” di Rossana Venturini
La scrittrice esordiente Rossana Venturini nel libro “Bastone bianco” ci racconta di una vita normale, con situazioni che spesso accomunano le persone, momenti quotidiani in cui si susseguono e spesso s’intrecciano amori, tradimenti, lutti, difficoltà e gioie.
Quello che sembra avere realmente valore, però, non sono i fatti in sé che accadono, né i personaggi che popolano le storie, non sono i luoghi in cui avvengono le situazioni, né i paesaggi, che in questo libro non vengono neppure descritti. Ciò che è importante nel romanzo “Bastone bianco” è il ruolo che ogni persona ricopre.
Rossana Venturi non ci racconta di uomini e donne diversi da quelli che noi tutti conosciamo nella quotidianeità, ma di persone comuni che subiscono e lottano contro il proprio ruolo e, in alcuni casi lo scavalcano.
Anche la protagonista senza nome del romanzo “Bastone bianco” si percepisce in relazione al proprio ruolo, al quale, per giunta, si adegua passivamente, ma in alcuni casi contrasta in preda a una ribellione naturale, fino a ritrovarsi in uno completamente diverso, quasi opposto.
Forse è proprio questa caratteristica a rendere le storie normali, anche quando, per un’esigenza dell’anima si tende a trasformarle in tragedie; così quei momenti che ci accomunano non si riescono neppure ad affrontare, nonostante ci circondino continuamente e facciano parte del nostro vivere.
Il romanzo “Bastone bianco” è un libro che parla di esperienze, di ricordi, condividendo momenti, affrontandoli, attribuendogli un valore assoluto, che attraversano la mente e sembrano persino diventare materia.
La scrittrice esordiente Rossana Venturini in “Bastone bianco” sembra raccontarsi di getto ma con un linguaggio accattivante, fa scivolare le parole su un foglio, libere di essere colte da chi le legge così come vengono sparse, ma riordinandole ognuno può rileggere qualcosa di normale che gli è accaduto.