La redazione del sito Recensione Libro.it intervista la scrittrice Florinda Balli autrice del libro “Il manoscritto di Clavel”
1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Il manoscritto di Clavel”, cosa diresti?
Direi che è l’avventura di un uomo che credeva di sapere tutto del mondo, della vita e della realtà e che invece scopre di ignorare ancora molte cose…
2. Da dove nasce l’ispirazione che ti ha spinto a scrivere questo romanzo complesso che tocca temi a volte opposti e che contrappone irrazionale a razionale?
Da sempre ho la sensazione che la nostra cultura occidentale, basata sulla ragione e sul materialismo, non spieghi tutto, contrariamente a quanto ci insegnano a credere. Perciò sono affascinata dai misteri, da ciò che la scienza liquida frettolosamente come coincidenze e anche da quei personaggi, artisti o scienziati, che esplorano queste zone d’ombra. Nel libro ne cito alcuni, tra cui Jung, i cui lavori hanno molto arricchito la conoscenza della psiche umana.
3. Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Credo che ogni lettore sia in un certo senso co-creatore del libro che sta leggendo. Mi piacerebbe che i miei lettori scoprissero dei significati ai quali io non ho mai pensato e che fossero loro a lasciare un segno in me. Mi piace interagire con i miei lettori sul mio profilo Facebook e sulla mia pagina web florindaballi.com.
4. C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?
Quando finisco un romanzo, sono sempre piena di ripensamenti. Vorrei riprenderlo e riscriverlo da capo. Se non mi controllassi sarei come Penelope che distrugge di notte ciò che crea di giorno…
5. Se Florinda Balli dovesse utilizzare tre aggettivi per definire “Il manoscritto di Clavel”, quali userebbe?
Preferirei parlare dei tre aggettivi che vorrei venissero usati per definire “Il manoscritto di Clavel”: misterioso, sorprendente e (perché no?) divertente.
6. Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Non mi piace la parola “dovere” riferita alla lettura. Un libro è un’avventura. Nessun libro deve essere letto, a meno che non si tratti di un libro di scuola. Penso che il lettore possa desiderare di leggere il mio libro per scoprire qualcosa, per sognare, per appassionarsi e per innamorarsi dei personaggi.
7. Florinda Balli ha nuovi progetti? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?
Nelle prossime settimane uscirà, in versione cartacea ed elettronica, il seguito del “Manoscritto di Clavel”.
In questo nuovo romanzo, intitolato “Le Tessitrici”, Michael Wagner accetta l’invito che gli è stato fatto alla fine del primo libro e si reca a Parigi. È una Parigi oppressa dalla pandemia di Coronavirus e funestata da una serie di inspiegabili omicidi. Qui il protagonista dovrà affrontare le proprie ombre e anche pericoli esterni molto concreti prima di ritrovare Alix e di venire iniziato ai misteri del femminile sacro.
8. Qual è il romanzo che hai letto e ti ha più colpito emotivamente in quest’ultimo anno?
Un romanzo scritto agli inizi del Novecento, ma che affronta temi che oggi sono quasi tabù, come quello della vecchiaia e della fine della vita: “Ogni passione spenta” di Vita Sackville-West.
9. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?
Tutti i libri sono fonte di passione e scoperte. Non mi permetterei mai di influenzare gli altri nelle loro scelte.
10. Adesso è arrivato il momento per porti da sola una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Ecco la domanda: quanto c’è di me in Michael, il protagonista de “Il manoscritto di Clavel”?
Moltissimo, forse troppo. Michael è quella parte di me che mi frena e mi spinge al dubbio. Devo dire che mi sono divertita a farlo bacchettare da Alix…