Recensione Libro.it intervista la scrittrice Gabriella Romolini autrice del libro “Sotto la neve pane – Una
lunga chiacchierata”
Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Sotto la neve pane – Una lunga chiacchierata”, cosa diresti?
Non riesco in questo momento a trovare il senso specifico del libro, direi più semplicemente che ha preso il sopravvento la voglia di raccontare.
Da dove nasce l’ispirazione per questo libro così personale?
L’ispirazione nasce dalla vista di una piccola agenda regalatami da un amico tanti anni fa, le cui pagine nel tempo erano rimaste vuote.
Hai scritto di getto, come un flusso di coscienza raccogliendo le idee e i ricordi d’istinto o ragionando a fondo?
Quasi nella totalità dei raccontini ho scritto di getto, come davvero un flusso di coscienza, solo in rari casi ho ragionato un po’ su quello che stavo scrivendo.
Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole?
Francamente non riesco a realizzare cosa potranno comprendere, ognuno prenderà quello che più gli aggrada!
Quale segno vorresti lasciare in loro?
La voglia di riflettere.
C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?
Tutte le altre storie che amici o semplici sconosciuti mi hanno raccontato successivamente.
Se Gabriella Romolini dovessE utilizzare tre aggettivi per definire “Sotto la neve pane – Una lunga chiacchierata”, quali userebbe?
Discreto, allegro, originale.
Quali sono state le reazioni da parte dei parenti quando hanno saputo di questo libro?
Quasi nella totalità di sincera approvazione, ma si sa che il giudizio dei parenti è spesso in perfetta buona fede di parte.
Perché credi si debba leggere la tua storia?
Perché mentre prendeva forma, spesso sorridevo, in certe altre righe mi emozionavo, e vorrei davvero che la mia storia possa suscitare nel lettore le stesse emozioni.
Gabriella Romolini ha nuovi progetti? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?
Mi piacerebbe molto ma devo trovare la giusta concentrazione ed ispirazione, ho pensato questa volta di scrivere un libro di cucina; volevo però far seguire ad ogni ricetta, un racconto legato al cibo. Anzi mi prendo qui la licenza di chiedere ai miei futuri lettori di raccontarmi qualcosa da buttare giù insieme.
Il titolo potrebbe essere: “Gabriello la cucinaia”.
Qual è il romanzo che hai letto e ti ha più colpito emotivamente in quest’ultimo anno?
Due vite di Emanuele Trevi
Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?
Francamente non me ne viene in mente nessuno, ho sempre comprato un’infinità di libri, anche usati, letti un numero minore, spesso per la mia difficoltà di comprenderne pienamente il testo.
Adesso è arrivato il momento per porti da sola una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Se mi fossi dedicata da prima alla scrittura che ho riscoperto solo adesso, come sarebbe stata la mia vita?