Intervista Colagrossi autore del libro “Capo Tiburon”

Intervista Colagrossi autore "Capo Tiburon".
Aaronne Colagrossi
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La redazione del sito Recensione Libro.it intervista lo scrittore Aaronne Colagrossi autore del libro “Capo Tiburon”

1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Capo Tiburon”, cosa diresti?

L’epopea della pirateria nelle Indie ha un che di epico ai nostri giorni. Ma chi erano davvero questi uomini, anzi nemici del genere umano? Questa è una delle domande a cui cerco di rispondere, non solo in questo romanzo, ma anche con gli altri. In definitiva erano uomini che non avevano nulla da perdere, avrebbero affrontato lo stesso diavolo in persona, pur di scampare il capestro e di ottenere il bottino.

La loro ferocia è ben conosciuta dagli storici del periodo; le cronache riportano atti di una crudeltà inaudita, eseguiti talvolta allo stremo delle forze, senza contare che spesso affrontavano nemici in numeri soverchianti. Erano davvero uomini del mare pronti a tutto, non è solo finzione.

2. Da dove nasce l’idea che ti ha spinto a raccontare questa storia di pirati?

La pirateria mi ha sempre affascinato, ma prima di iniziare a scrivere i miei romanzi feci un lungo studio bibliografico su tutto quello che riguardava questa epopea (1630-1730). Mi imbattei così nel libro del pirata-chirurgo Alexandre Olivier Exquemelin, pubblicato ad Amsterdam nel 1678 (De Americaensche Zee-Roovers). In questo libro l’autore narra per la prima volta dell’impresa del francese Pierre Le Grand. Quindi il mio romanzo breve è basato su eventi realmente accaduti.

3. Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole?

Vorrei portare all’attenzione quello che poteva essere davvero vivere nella filibusta. La morte attendeva chiunque al varco, e lo faceva con una rapidità eccezionale. L’età media degli equipaggi non superava i vent’anni, e molti morivano prima dei venticinque. Pochi arrivavano ai quaranta e ancora meno a cinquanta per godersi i frutti di una vita passata in mare. Le malattie, specialmente veneree, erano la peggiore devastazione, senza contare l’alcolismo e i rischi in mare. Le violenze di qualsiasi tipo erano all’ordine del giorno. Quella della filibusta era una vita durissima.

4. C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?

No, mi sono soffermato sull’evento reale e su quello che riportano le altre cronache su Pierre Le Grand. In molti mi hanno scritto sul perché non ne avessi fatto un romanzo molto più lungo, ma in realtà non volevo dilungarmi oltre, avevo in mente altri romanzi di pirateria, che poi ho scritto.

5. Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “Capo Tiburon”, quali useresti?

Calmo, poi fervido e brusco.

6. Cosa hai pensato quando hai messo il punto a questa storia?

Che dovevo scrivere altri romanzi sull’argomento. Ho pubblicato altri tre romanzi di pirateria. Ne sto scrivendo uno nuovo proprio questi giorni. E probabilmente ne scriverò ancora degli altri, forse addirittura un ciclo di romanzi brevi nel 2023. Mi piace ricordare le gesta di questi uomini del mare.

7. Quanto di vero c’è in questo romanzo?

Come ho detto è una storia basata su fatti reali, tuttavia Exquemelin riporta eventi frammentari. Io non ho fatto altro che ricostruire la dinamica dei fatti di quella notte. Naturalmente il libro ha visto l’editing navale e storico con ben due navigatori oceanici esperti.

8. Cosa ti affascina del mondo marino e dei pirati?

Amo il mare da quando ero ragazzo, gli squali in particolare, sono gli animali che amo di più. La pirateria è rientrata nella sfera delle mie passioni marine, ovviamente, tuttavia è solo da una decina d’anni che studio attivamente la lunga storia della pirateria e le scienze navali, ho conosciuto diversi storici, anche stranieri, che mi hanno aiutato.

9. Perché credi si debba leggere il tuo romanzo?

È un romanzo per il grande pubblico, ma è anche una vicenda che coinvolge appassionati di storia marittima. È un pubblico vasto, insomma.

10. I tuoi libri sono raccontati talmente nel dettaglio con particolari necessari, che spesso sembra di guardare un film. Sei stato influenzato da qualche film in particolare per la scrittura dei tuoi libri?

Il cinema fa parte della mia vita, certamente tutta la cinematografia di genere ha influenzato la mia voglia di scrivere un romanzo di pirateria. Però non c’è un film in particolare che abbia influenzato particolarmente i miei testi.

11. Qual è il romanzo o diario che hai scritto che ti sta più a cuore?

“Inferno Blu Cobalto”. In questo romanzo c’è davvero parecchio di me nel protagonista, in quello che cerca, in quello che vorrebbe vivere e in quello che desidera.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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