La redazione del sito Recensione Libro.it intervista lo scrittore Jacopo Stante del libro “Fusione & Futuro”
1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Fusione & Futuro”, cosa diresti?
Fusione e Futuro è un viaggio tra realtà e finzione dell’IO terreno verso un IO migliore più attento ai cicli naturali, alla sostenibilità. Il romanzo nasce da una denuncia delle conseguenze che le nostre azioni o non azioni hanno sul pianeta. Ci stiamo autodistruggendo perché rompiamo tutti i cicli vitali che ci sostengono. La soluzione può venire solo dall’uomo stesso, dalla riscoperta dei valori umani e dell’attenzione al bene comune ed è per questo che nonostante sia un genere fantasy, ho scelto il pianeta Blaze abitato da uomini e non dagli extraterrestri.
2. Da dove nasce l’ispirazione per raccontare una storia sull’ambiente così attuale seppur ambientata nel futuro?
I racconti fantascientifici mi hanno sempre affascinato perché mi ricordano la teoria della relatività e quanto siamo infinitamente piccoli in relazione al cosmo. L’idea di Fusione e Futuro è nata proprio dalla visione di un video di un minuto sulla relatività. Il video riprendeva un uomo addormentato su un prato.
La telecamera fotografava l’uomo, poi zoomava sulla pelle poi dentro la pelle, mostrando il contenuto delle cellule e poi continuava, fuoriuscendo dal corpo ed entrare nel prato, nella terra, nel cosmo tutto. All’interno di quel contesto senza confini mi sembrava che tutto fosse collegato come se tutti gli elementi si fondessero tra loro all’interno di cicli caotici ma precisi che si ripetevano. Il romanzo nasce da qui ovvero dalla realizzazione che come in natura, tutto è ciclico e vi è una fusione tra le nostre scelte presenti e conseguenze future.
3. Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Temi globali come il cambiamento climatico, lasciano senza risposta la domanda: “Ma io che posso fare?” Dai commenti che ricevo dai lettori mi sembra di delineare un filo comune di consapevolezza della problematica del cambiamento climatico, ma di insoddisfazione della risposta. Molti lettori hanno apprezzato l’attenzione del racconto ad azioni che partono da ognuno di noi, che sia limitare il consumo o il rispettare la sostenibilità del cibo.
Alcuni hanno definito questo romanzo un manuale per esorcizzare la paura degli effetti del cambiamento climatico. Sicuramente come in ogni percorso di cambiamento riconoscere la paura delle conseguenze è il primo passo. Poi sempre con un scherzo letterario si parla di Ascolto, Empatia, Infinito, Accoglienza e Praticità. Invito i lettori a scoprire da loro cosa queste parole c’entrano con la strategia per rinnovare il rapporto degli umani con il proprio ambiente.
4. C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?
No. Credo di aver espresso quello che volevo dire.
5. Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “Fusione & Futuro”, quali useresti?
Visionario. Ottimista. Concreto.
6. Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Perché dopo due anni di pandemia e tanti conflitti in corso, abbiamo bisogno di riconnetterci con la parte più incredibile dell’essere umani. Quella di avere la capacità di amare.
7. Hai nuovi progetti? Stai scrivendo un nuovo romanzo? Puoi anticiparci qualcosa?
Fusione e Futuro è l’ultimo di quattro romanzi tutti scritti in pochi anni. In aggiunta a brevi racconti per alcune riviste letterarie, sono molto coinvolto con il mio nuovo romanzo che tratterà di temi ambientali, ma da un punto di vista completamente diverso rispetto a Fusione e Futuro basandosi sul passato e presente più che sul futuro.
8. Qual è il romanzo che hai letto e ti ha più colpito emotivamente in quest’ultimo anno?
Sicuramente Domenico Starnone, Vita mortale e immortale della bambina di Milano.
9. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?
Non mi permetterei mai di non consigliare un libro neanche se si trattasse dei manuali stile americano di come raggiungere il successo attraverso precisi steps!
10. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Ma che senso ha scrivere libri se ci sono le serie TV? Che era la stessa domanda che ci si chiedeva negli anni cinquanta quando tutti cominciavano ad avere una TV in casa. Oggi, dopo settanta anni parliamo ancora di un libro che penso sia sopravvissuto come forma di intrattenimento perché per fortuna ogni evoluzione umana è spesso una trasformazione più che una rottura. Ogni attimo è una Fusione tra storie presenti e passate. Tutto questo delinea il Futuro che vogliamo.