“La città di sotto” di Mario Grasso: ciò che sembra potrebbe non essere
“La città di sotto” di Mario Grasso è un giallo che mescola con grande abilità le carte in tavola. Ciò che sembra potrebbe non essere e forse sicuramente è così. I sospetti portano in un’altra direzione, ma quale?
Il problema è mettere assieme i tasselli e capire dove dirigersi, verso chi propendere per risolvere il caso.
L’apparenza, la soluzione più semplice non è per forza quella risolutiva e Teo Ladisa, supervisore di polizia, lo sa bene. Per un evento fortuito è lui che si deve occupare dell’indagine per l’omicidio di un somalo ucciso in un quartiere periferico di Bari.
Trama libro “La città di sotto”
La risoluzione del caso sembra a portata di mano: un giovane di una famiglia perbene di Bari confessa di essere il colpevole. Il suo cognome è legato a uno dei clan mafiosi più conosciuti e temuti della città. L’assassionio potrebbe essere l’inizio di qualcosa di grande: un regolamento di conti tra clan che preannuncia un effetto a catena.
In Teo Ladisa si insinuano moltissimi dubbi, il caso è troppo semplice, talmente da dargli la quasi certezza che la confessione nasconda molto altro. Qualcosa che lui è chiamato a mostrare agli occhi ciechi di chi si accontenta di chiudere velocemente un caso di omicidio.
Commento libro
Lo scrittore Mario Grasso riesce a creare intorno alla storia principale e alla soluzione del caso un contorno che delimita bene, con linee nette, marcate. La trama scorre velocemente, il lettore si appassiona, inizia a ragionare con Teo Ladisa, costruisce delle teorie, cerca indizi per arrivare alla risoluzione dell’indagine.
“La città di sotto” è un giallo intrigante, i cui fili della storia si intrecciano con cura creando un tessuto ruvido, pieno di pieghe in cui si insinuano dubbi e qualche certezza. Alla fine tutto si appianerà in un modo sorprendente.