“Ombra” di Anna Maria D’Ambrosio: il complesso rapporto genitori-figli
“Ombra” di Anna Maria D’Ambrosio è un libro di grande impatto emotivo. Lo si capisce già dalla prima pagina, per le descrizioni di un mondo interiore che appare complesso e affascinante al tempo stesso.
La scrittrice ci porta all’interno, nel ventre dei sentimenti, lì dove scaturiscono emozioni, paure, vibrazioni. Lo fa con una cura profonda nella scelta delle parole che hanno l’istintività delle emozioni, ma anche la saggezza della razionalità.
In questo romanzo la scrittrice ci racconta del conflitto tra genitori e figli e della ricerca di identità. Ogni gesto della mamma di Marianna si porta addosso il peso e la leggerezza delle sue scelte, del suo passato, di ciò che è diventata. C’è una forza incredibile in ciò che fa, ma anche in quello che non fa. Come se le decisioni prese fossero ponderate. Anche quando in fondo c’è un’ombra che grava.
Ricordi vividi, quelli raccontati da Anna Maria D’Ambrosio, come se si potesse sentire l’odore, il rumore, il movimento dei gesti di cui ci parla.
Se la mamma è il tutto, il papà è il vuoto che grava, che spaventa, riempiendosi di incomprensibile. Michele si mostra in tutto e per tutto un tiranno che condiziona, ovviamente in modo negativo, l’intera vita della figlia. Fino a portarla, dopo rimproveri, parole e gesti duri, dopo colpi inferti al corpo e all’anima, a compiere scelte estreme nell’intento di salvarsi.
“Per il padre provavo un sentimento aspro. Da lui mi sentivo bloccata. Al suo cospetto, rimanevo di qualche passo indietro esprimendo con il corpo la misura necessaria a scrutarlo, per capire in anticipo, per non farlo alterare. I ponti della parola con lui non esistevano. I suoi messaggi senza voce mi erano incomprensibili, e difficili da decifrare i segni premonitori di rabbia, per cui mi sembrava che il padre si adirasse all’improvviso. Il non detto si accumulava fra di noi innalzando una barriera compatta.”
Come lei, anche Germano, il suo fidanzato, si deve scontrare con la dura realtà, ma suo padre appare più permissivo. Ciò, però, non acquieterà il suo animo e non lo fermerà dal compiere scelte che lo allontaneranno, insieme a Marianna, scelte che lo condurranno a inseguire il suo sogno artistico.
Il contrasto tra due generazioni, il rapporto pieno di crepe che c’è tra genitori e figli viene narrato in questo libro con grande trasporto, mettendo insieme pezzi di vita, la Storia, i sentimenti. La scrittrice riesce a toccare vari temi, non solo il divario generazionale, ma parla anche di emigrazione, di sacrifici, miseria, lo fa usando il dialetto e frasi ricercate, come a voler marcare ancora di più il distacco.
Commento libro
Quanto è bello, e straziante, leggere di questo contrasto così netto, evidente, così ombra…
C’è un’ombra che aleggia ovunque, sulle persone, sulla vita, un po’ a riportare il contorno del proprio fisico, un po’ quello del proprio essere.
Tanti i personaggi, gli aneddoti, i legami, l’andare delle loro vite.
Ciò che ho trovato davvero bello di questo libro è la ricercatezza delle parole che danno valore aggiunto a ciò che dicono. Ci sono passaggi che appaiono come poesie, come se nascondessero altri significati che ognuno deve ricercare dentro di sé.
Per maggiori informazioni: Edizioni ETS.