“Io non ho paura” di Niccolò Ammaniti: dal libro al film
Niccolò Ammaniti, scrittore contemporaneo italiano di grande spessore nazionale ed internazionale. Pur avendo una formazione scientifica, segue la propria inclinazione umanistica, pubblicando romanzi di valore e di pregio.
La pubblicazione nel 2001 con il romanzo “Io non ho paura” gli vale la vittoria del premio Viareggio di Narrativa. Dopo due anni, Gabriele Salvatores decide di girare un film omonimo e Ammaniti riceve il Premio Flaiano per la sceneggiatura.
Un gruppo di adolescenti, Michele, Maria, Barbara, Salvatore, il Teschio, compiono continue scorribande in sella alle proprie bici, si inoltrano per pianure, monti e colline del piccolo paesello di Acqua Traverse. Tra sfide, risate e penitenze, un giorno Michele (il protagonista) si allontana dalla comitiva e… inoltrandosi sulle colline, presso un eremo isolato, trova una buca e dentro c’è… Sarà il suo segreto!
Diventerà il suo luogo di pellegrinaggio pomeridiano, ma perché? Man mano il racconto si allarga e si complica. Michele deve fare sempre più i conti con la propria coscienza. Da adolescente, è costretto a compiere delle scelte scomode che… porteranno a un finale inaspettato.
Commento libro
Niccolò Ammaniti nel suo famoso romanzo: “Io non ho paura”, affronta con leggerezza e grande maestria un importante tema sociale. Tema dipinto sotto due fronti, due punti di vista, quello della vittima e quello del colpevole.
Due fronti che Ammaniti non dipinge in modo netto, in forma drastica, ma che sul finale sembra si confondano. Niccolò Ammaniti ci fa capire che il dolore è universale. La morte non conosce colore ma rende molto più solidali, molto più vicini, molto più uniti e complici sia il vincitore, sia il vinto.
Dello stesso autore “Ti prendo e ti porto via” e “Io e te”.
Recensione libro di Concetta Padula